Quando una formula musicale prende piede, c’è poco da fare: l’orizzonte si riempie di dischi (più o meno) identici e a guidare la scelta rimane la fortuna (incontrare il disco giusto, quello che non sfiorisce) e il cuore (la voce a cui ci si affeziona d’istinto). Di certo le cantantesse minimali e folk hanno preso piede, ultimamente. CocoRosie, Joanna Newsom, Faun Fables, mille altre sirene che gorgheggiano su delicati arpeggi antichi: più o meno innovative e più o meno di successo. Istintivamente un altro nome che si aggiunge alla lista non è una buona notizia. Ma Alela Diane, giovanissima e finora ignota, riesce a farsi apprezzare senza condizioni anche in mezzo all’affollamento odierno. Le sue sono canzoni folk nudissime, chitarra e poco più, che scavano profondo. Basta un ascolto per fugare i dubbi. (Marco Sideri)
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