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Rock Recensioni ROBERT WYATT - Comicopera (Domino 2007)
 

ROBERT WYATT - Comicopera (Domino 2007) Hot

Image Ogni opera che si rispetti ha un’ouverture: “Stay tuned” invita l’ascoltatore a rimanere attento, senza lasciarsi scoraggiare dalla difficile sintonia, persa nel rumore (“Lost in noise” è il titolo del primo atto), con la promessa che ci sarà dell’altro, molto altro. “Just as you are”, scritta a quattro mani con Alfie, compagna di una vita, è un delizioso duetto con Monica Vasconcelos (sorprendente quanto bene si integri la sua voce con quella di Robert), a tratteggiare un rapporto fatto di rispetto, dolce pazienza e comprensione. “You You” sembra cantare di un dolore non ancora rassegnato alla perdita, quando descrive il terribile risveglio che fa svanire chi è ancora vivissimo nella memoria dei sogni, ed “A.W.O.L.” il passo successivo, la memoria che svanisce, un cappello appeso nel corridoio ed una maledetta pendola che scandisce il passare di un tempo che sembra aver perso significato. Silenzio, pensieri, la pendola, un saluto a treni ormai irrimediabilmente fermi. Il primo atto si chiude con “Anachronist”, uno strumentale che si avvia funereo, ma progressivamente si alleggerisce e si disperde aereo, quasi a voler alleviare la dolorosa sorpresa e la mestizia dei due brani precedenti. “The here and the now”, il secondo atto, è lo sguardo disincantato al mondo d’oggi. “A beautiful peace”, una lunga passeggiata ed il bisogno di riposare, ma non c’è un posto adatto: un negozio di abbigliamento, un take-away con cibo da microonde ... si finisce in una tetra sala metodista colma di divieti: niente cani, no smoking, ma un altro cartello dice “Lui è Là, per tutti noi”. Sarà. E’ un bel giorno, ma per andare via di qui ...

 

"Be serious” racconta con divertente ironia l’invidia verso i credenti tutti, che vedono la panacea di ogni male nella preghiera al proprio dio, ben eseguita, in ginocchio, chiedendo educatamente per favore, mentre chi non crede non sa a chi rivolgersi, triste e solo, senza nessuno che gli dica come fare ... il simpatico controcanto che scandisce “Do us a favour” quasi rimanda al geniale “ma ci faccia il piacere!” del principe Totò de Curtis ... “On the town square”, strumentale di sapore caraibico, porta alla sghemba “Mob rule”, ed alla sarcastica “A beautiful war”, cronaca in soggettiva del pilota di un “coraggioso” raid aereo: apri il portello e giù le bombe ... che peccato non vedere gli scoppi, ma per fortuna ci godremo i filmati in replay tra qualche giorno ... “Out of the blue” è l’amara chiusura metaforica: se l’uomo era prima una casa ospitale, ora alla porta non c’è più il tappeto di benvenuto, il pavimento è sconnesso, le pareti non danno più riparo. Per ragioni incomprensibili, il seme dell’odio è stato piantato nel cuore dell’uomo, e questo è il risultato. Il terzo atto, “Away with the fairies” (Via con le fate), abbandona l’inglese per abbracciare l’italiano ed il sempre amato spagnolo: se la scarna “Del mondo” (presa a prestito dai rimpianti C.S.I.) si ricollega a questo mondo, riaffermandone la decadenza, la suggestiva “Cancion de Julieta” se ne diparte, musicando i versi di Garcia Lorca per raggiungere un mare di sogno, con tanto di ipnotica risacca. L’interludio strumentale “Pastafari” e “Fragment”, loop di una strofa di “Just as you are”, conducono all’ultimo brano: “Hasta siempre, Comandante”, di Carlos Puebla, a ricordare la mai sopita speranza di libertà attraverso la rivoluzione, così spesso ricorrente nell’opera di Wyatt. Insomma, c’è ben poco di comic, in quest’opera. Il primo atto, dedicato alle relazioni umane, è toccante per la cruda semplicità con cui descrive l’amore e la perdita; il secondo mette alla berlina l’assurdità dei nostri tempi, con una distaccata ironia che muta in livido sarcasmo, per sfociare infine in una raggelante invettiva verso i seminatori di odio; il terzo atto riconsegna all’umanità sogni e speranze, possibili chiavi per un mondo migliore di questo. La piena sintonia degli amici (prima ancora che musicisti) Annie Whitehead, Brian Eno, Paul Weller, David Sinclair e Phil Manzanera rende “Comicopera” godibile ed ascoltabile malgrado lo spessore e l’impegno delle parole di Robert, che non finisce mai di sorprendere per questa sua grande capacità: parlare, con serena tranquillità, di tutte le cose della vita e del mondo, anche le più difficili da sopportare. (Luciano Senes)

CD in vendita da Disco Club al prezzo di € 17,50.

 

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