Se Jason Molina (Songs: Ohia e Magnolia Electric Co.) fosse, per dirne due, Bruce Springsteen o Bob Dylan, tutti i giornali parlerebbero di “Sojourner” in prima pagina. È un mastodonte di inediti: tre dischi lunghi, un EP e un documentario che racconta una tournèe. Tutti nuovi, incisi in situazioni distanti per chilometri e musica (dalla camera da letto dell’interessato ai Sun Studios di Memphis, Tennessee) con una pletora di comprimari e collaboratori. L’atmosfera generale è quella del folk rock d’autore che ha caratterizzato le uscite più recenti di Jason ma, come e più che nei dischi “normali”, si spazia da desolati panorami acustici a impennate rock degne del Neil Young più classico. E l’orizzonte di questo oramai veterano della nuova tradizione appare oggi più sconfinato che mai. (Marco Sideri)
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