Jesy Fortino, in arte Tiny Vipers, viene da Seattle e suona la chitarra acustica: scoperta da qualche attento talent-scout della Sub Pop, accorso ad uno dei suoi numerosi concerti nei caffè o nei bookshop della città dove è nata, è cantautrice solitaria, ombrosa, se non addirittura dolorosa, come si addice alla tendenza début de siècle. Eppure, benché il gioco degli apparentamenti possa condurre da Joanna Newsom indietro fino a Nico (ma nel dna si possono anche trovare tracce di una Grace Slick privata del sole e degli acidi della California), il suo scarno gioco strumentale, al limite dell’imperizia, suona miracolosamente originale, conquistando all’ascolto. Sette i brani, in cui Jesy sovraincide la sua voce e a tratti una seconda chitarra elettrica. Miglior brano: la lunga e ipnotica Forest Fire. (Danilo Di Termini)
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