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Nei successivi cinque titoli il quartetto newyorkese veste i panni degli Angels of Light per accompagnare la voce di Gira e l’ingresso in scena del maestro fa sì che il lavoro prenda quota o, per meglio dire, diventi più ‘abissale’. Memorabili sono in particolare la cover country-psicotica della dylaniana “I Pity The Poor Immigrant”, lo stordente mantra di “Mother/Father” e la falsa delicatezza a tempo di valzer di “Come For My Woman”. Un grande ep degli Angels Of Light preceduto da mezz’ora di suoni superflui. (Antonio Vivaldi)