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Ian Matthews (attualmente Iain, in ossequio alle origine celtiche del nome), è un personaggio poliedrico. Nei tardi anni sessanta ha contribuito alla nascita dei Fairport Convention, uno dei gruppi fondamentali del folk inglese, successivamente ha subito il fascino dei grandi cantautori americani e ha fisicamente varcato l'oceano in cerca di una rigenerazione artistica. Il suo ultimo album, “Zumbach's Coat”, è libermente ispirato all'opera di Ram Das, un mistico indiano di etnia sikh.
Premesse interessanti, senza dubbio. Tuttavia, Iain Matthew non sembra in grado di superare l'avvolgente e lieve gradevolezza easy listening di canzoni come “Cartwheel Avenue”, “Blind Faith” o “Travelling Man”. Il talento, la bella voce ispirata, l'indiscussa abilità di chitarrista, quindi, stentano a manifestarsi con la dovuta energia. (Ida Tiberio)