Di dischi interessanti, ma ascoltati al massimo una volta, son piene le fosse della musica anni ’70. “Blueberry Boat”, secondo album del duo newyorkese Fiery Furnaces, è, appunto, un disco interessante. Solo con le idee utilizzate per comporre l’iniziale “Quay Cur” altri gruppi camperebbero cinque album.
Matthew e Eleanor Friedberger sembrano voler dimostrare a tutti di non essere solamente i cugini modernisti dei White Stripes e, in diversi momenti, l’impresa riesce loro piuttosto bene: “Blueberry Boat” è una mini sinfonia degna di Van Dyke Parks e “My Dog Was Lost But Now He’s Found” è una bella melodia finto-idiota. Se sapranno asciugare l’eclettismo troppo prolisso di alcune parti (“Mason City”) i Fiery Furnaces realizzeranno dischi interessanti e da ascoltare più di una volta. Per ora il giudizio resta sospeso. (Antonio Vivaldi)