Titolo chilometrico e colori scintillanti per quest’esordio dei canadesi Unicorns. Ottime notizie, in verità, perché da tempo non si ascoltava un disco pop così scanzonato, originale, audace e sorprendente. La formula è semplice, come spesso accade: perfette melodie solari, di quelle facili da mandare a memoria e fischiare, strapazzate e stravolte da suoni ed arrangiamenti imprevedibili e freschi.
Organo, flauto, elettricità, romanticismo, sregolatezza. Il vero traguardo che tagliano queste tredici canzoni, in fin dei conti, è quello della splendida normalità. Restano godibili e melodiche pur scegliendo la via di soluzioni originali; di questi tempi, tra l’appiattimento del convenzionale e l’eccessiva astrazione della ricerca, una vera boccata d’aria. Bravissimi. (Marco Sideri)