Questo disco viene ristampato ad un anno dall’uscita e pubblicato per la prima volta in Italia con l’aggiunta di due brani. Nell’ambizioso progetto di Stevens , l’album del “Great Lake State”, dovrebbe essere la prima di una serie di dischi dedicati ad ognuno dei cinquantadue stati a stelle e strisce.
Atmosfere folk e ballate minimali caratterizzano l’album, interamente ( o quasi) suonato dallo stesso Sufjan Stevens, in cui spiccano “ For The Windows In Paradise, For The Fatherless In Ypsilanti”, “They Also Mourn Who Do Not Wear Black” “Vito’s Ordination Song”, “Oh Detriot, Lift Up Your Weary Head” e “Oh God, Where Are You Now? ”. Resta, in conclusione, un disco piuttosto spento e poco originale rispetto all’attuale panorama musicale, ma comunque di buon livello. Si aspettano conferme o smentite viaggiando attraverso il nuovo continente. (Andrea Tassistro)