Stan Ridgway è uno dei personaggi più enigmatici e affascinanti del panorama musicale americano; protagonista con i Wall Of Voodoo di una stagione originalissima e unica per i suoni tradizionali (la loro contaminazione con l’oscurità della new wave), negli ultimi anni ha scelto di percorrere una strada in ombra. Pochi dischi, poco pubblicizzati, a cavallo tra i soliti suoni di frontiera e una sperimentazione sussurrata.
Con “Snakebite”, Stan torna parzialmente in luce; le canzoni sono in bilico tra folk, country, blues e suoni da osteria alla Tom Waits. Fangose e melodiche come le migliori visioni americane da un secolo a questa parte. Questo è un disco in cui immergersi totalmente, il parto lucido di una mente brillante: solito e insieme speciale. Consigliatissimo “a scatola chiusa” ad affezionati e non. (Antonio Vivaldi)