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Diario del 7 novembre

Diario del 7 novembre

Vanno di moda le serie tv. Io penso di lanciarne una di Disco Club, "Ma che bella giornata".
Già una puntata è andata in onda qualche giorno fa. Ovviamente la colonna sonora è sempre la stessa, la canzone di Ugolino, che, tra l'altro, è genovese.

Domenica scorsa tornando a casa in via Burlando non trovo nemmeno un buco per posteggiare. Torno indietro e lo trovo in corso Montegrappa in zona blu, vantaggio di avere una Panda ibrida. Oggi, per sicurezza, mentre scendo a piedi verso il negozio, controllo la macchina. E' sempre lì, ma vicino c'è anche il solito cartello che mi perseguita in questi ultimi tempi, "rimozione forzata il giorno 7 novembre fino a fine lavori". In previsione di qualcosa di simile mi sono portato dietro le chiavi, salgo, inversione di marcia e giù verso via San Vincenzo. Sapete quanto ho impiegato per raggiungere il negozio partendo dal campo di corso Montegrappa? Trentacinque minuti! Normalmente ce ne vogliono cinque, ad ogni modo arrivo alle 8.57, in anticipo di tre minuti.
Mi segue una signora per fare un ordine e mentre cerco sul computer il disco richiesto, sento una voce ben nota, "posso entrare?". Le nove sono passate e il negozio è aperto, ma Quasimodo (di lui si tratta) dal giorno in cui l'ho respinto perché voleva entrare alle 8.40, ormai annuncia sempre così la sua entrata. Appena messo piede in negozio, incurante del fatto che io stia parlando con la signora, inizia "Sono venuto a prendere...", lo blocco "Non tocca a te". Si sposta e aspetta che io abbia finito, "Sono venuto a prendere il live dei Doors", io "Eccolo", lui "Sono 22€?", ci prova sempre, io "Ti ho detto 23". Ora incomincia il difficile, tira fuori 2 monete da 2€, io, conoscendolo, gliele requisisco subito, dandogli un euro di resto. Ed ecco che inizia la lotta con i due biglietti da 10€ che tiene tutti aggrovigliati l'uno all'altro, lo aiuto io, glieli strappo di mano, li stiro e li metto in cassa. Per almeno venti secondi guarda il banco dove è rimasto un euro e non ci sono più i venti. Nel negozio dell'usato la manfrina del pagamento dura qualche minuto, io non gliene ho dato il tempo. Si rassegna e si avvia verso l'uscita, eccolo sulla soglia, si ferma torna indietro e si piazza davanti al mobile dove si era posizionato quando aspettava il suo turno. Sta fermo per un minuto, poi chiede, "I dischi di Hendrix sono in ordine alfabetico vero?", io "Sono sempre dove li hai guardati ieri, questa notte non li ho spostati". Non si muove di lì ed effettivamente la casella di Jimi è proprio davanti a lui, ma dopo quasi cinque minuti rinuncia alla ricerca e torna verso la porta, con soste ogni due passi guardando per terra, non sia mai che gli siano caduti lì i due biglietti da 10€ che non ha più in tasca.
Mi rimetto al computer per fare gli ordini e subito sento "Posso entrare?", sto per urlare "Nooo", poi mi accorgo che è una new entry, "Prego", lui "Faccio un giro", ricomincio a lavorare, ma sento una presenza che mi fissa, è lui, il giro si è fermato subito, davanti alla cassa. "Dica", lui "So che non ne fanno più, ma si potrebbero avere delle musicassette?", "L'ha detto lei stesso che non ne fanno più, quindi è un po' difficile trovarne", lui "Ma magari nell'usato?", "Noi le abbiamo dismesso (non so come mai mi sia venuta in mente questa parola...) da più di 35 anni", lui "Ma in qualche mercatino?", "Lì è possibile", lui sembra avviato verso l'uscita, si ferma "Ancora una domanda, dove li trovo i mercatini?", "Per le strade".
Per fortuna suona il telefono e lo mollo. "Discooocluuuub", "Una informazione, voi tenete usato?", "Sì", "E lo comprate?", "Dipende da cosa ha?", lui "Musicassette", "Nooo", se avesse chiamato un attimo prima gli avrei passato direttamente l'altro. Non demorde "Ho anche dei 45giri", "Solo di gruppi rock o cantautori e con le copertine in buono stato", lui "Ah, ci guardo". Dopo 10 minuti telefono, "Discooocluuuub", "Sono di nuovo io, ho l'originale dei Sex Pistols del 1977, ma la copertina è distrutta", "Tienitelo".
Finalmente solo posso controllare a che punto è il pacco con i dischi della nuova canzone dei Beatles, avrebbe dovuto arrivare venerdì scorso, ma è in ritardo e dovrebbe essere in consegna poco dopo le 10 di oggi. Dovrebbe, non è così, risulta fermo a Genola (non ho sbagliato a scrivere, Genola esiste, è vicino a Cuneo). Telefonata di fuoco alla BRT, niente da fare, camion rotto...
Per fortuna la mattina finisce e il pomeriggio scorre senza noie fino alle 18. Sigmund un russo/ucraino (lui si definisce sovietico), fornitore delle storiche buste verdi, me ne porta tre scatole e mi aiuta a infilarle nel mobile del banco. A fatica ci riusciamo, ma, quando se ne va, vedo per terra il nostro computer. Lo ha tirato giù mettendo i piedi sui cavi; va be' non è caduto dall'alto, lo tiro su, è spento, si sarà spento cadendo, schiaccio il taso d'accensione, nessun segno di vita, lo scuoto e sento venire dall'interno un funesto rumore, qualcosa dentro loccia.
E' ancora presto per chiudere, ma forse è meglio per oggi andarsene. Alle 18.43 chiudo.
Ma che bella giornata.

p.s. del 11 novembre. Ieri abbiamo portato giù il computer del magazzino per sostituire quello rotto. Ieri ha funzionato, oggi non si è più acceso...

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