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Diario del 16 novembre Diario del 16 novembre Hot

Diario del 16 novembre
Il ritorno dei morti viventi. E' vecchio, ma non arzillo, anzi decisamente mal preso, "Voglio il 45 giri Vedrai vedrai di Tenco", "45 giri non lo abbiamo", "Non ne fanno più?", "Beh, da qualche anno, lo abbiamo in cd". Lo compra, ma "E come lo sento?", "Con un lettore cd", "Non ce l'ho. Come si fa a registrarlo in cassetta?".

Altro vecchio, con compagna scheletrica, "Cerco un disco di Carlos Gardell", deludo anche loro. Lui, "Noi eravamo amici del vecchio proprietario, lui li aveva questi dischi fino a pochi anni fa". Effettivamente: 36 anni.
Si continua, questa è solo anziana, "Ce l'ha la compilation di Striscia la Notizia?", "No", lei mi rassicura "No, non voglio l'ultima, voglio quelle dei primi '90". Sì, è tutta un'altra cosa.
Quella dopo tocca a Dario, "Mi da un cd dei Ricchi e Poveri". Questo lo abbiamo! Allora in cosa sta la stranezza? Quando paga "Mi avete fatto felice, sono i miei angeli, guardi" e mostra a Dario la mano, sopra c'è il tatuaggio della scritta Ricchi e Poveri!
La conclusione spetta ai nostri soliti rompi. Quando torno dopo il pranzo trovo Ottavio e il Rompipalle n.1. Nei nuovi espositori per vinili ho attaccato le foto del nostro amico Roberto Lanza con vari artisti, in mezzo a queste anche quella di Dario con su scritto "Dario Gaggero". Ottavio la vede, si rivolge a Dario e gli dice "Hai visto Dario, c'è uno che si chiama come te". Lo guardiamo, non, non lo dice come battuta, è convinto che quel Dario Gaggero sia un altro rispetto al nostro Dario Gaggero! Poi si lancia in una conversazione convulsa col Rompipalle n. 1 e quando finalmente ci lascia, cosa dice il Rompipalle n.1? "Quanto rompe questo, non ce la facevo più", proprio lui, insopportabile da 35 anni!

Diario serale.

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Invitato dagli amici Martino Coppo e Silvio Ferretti, siamo andati (io e mia moglie) a vedere il concerto dei Red Wine. Teatro pieno come al solito, con parecchi addobbati da hippy, visto l'argomento, Woodstock. Anche la ex-ragazza vicino a noi, con fascia in testa, ma in mano un oggetto che nel 1969 non esisteva ancora: il telefonino. Lo maneggia a tempo pieno come il suo pachidermico compagno (anche lui un ragazzo dei tempi di Woodstock) e a un certo punto, prima dell'inizio del concerto, non soddisfatta dell'inquadratura del palco, se ne va e si accomoda sul primo scalino davanti al palco; anche lui se ne va e, quando le luci si spengono, non trova più il suo posto, faticosamente si siede sulla scala laterale. Lo viene a salvare lei quando ritorna, lo riporta al suo posto, purtroppo facendolo sedere non più al posto successivo, ma in quello vicino a mia moglie, purtroppo perché trabocca dal suo posto. Entrambi partono a sparare foto, lui usa anche il flash, provocando l'ira dei vicini che lo redarguiscono, allora lo socchiude, occhieggiando ogni tanto per vedere se ci sono nuove notizie; lei, soddisfatta del "servizio" fatto, si mette su facebook e spara le foto ai suoi amici, incurante della musica: nessuno dei due guarda più il palco, sente la musica, applaude, insomma ormai ignorano lo spettacolo. All'improvviso lei ha un nuovo sussulto (probabilmente non riceve più like dai suoi amici), si alza e riparte per la sua postazione, primo scalino davanti al palco. Spero per lei che non vada mai a vedere un concerto dei King Crimson, Robert Fripp la farebbe prelevare di peso da uno dei suoi gorilla e cacciare fuori dal teatro!
p.s. La foto del palco l'ho presa io col telefonino, prima che lo spettacolo iniziasse, poi ho deposto il telefonino in tasca.

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