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Il Diario di Disco Club Il Diario di Disco Club Diario dal 3 luglio al 12 agosto (parte 2)
 

Diario dal 3 luglio al 12 agosto (parte 2)

Diario dal 3 luglio al 12 agosto (parte 2)
Questa la dedichiamo al Maratoneta. Anche lui è quotidiano, almeno ci serve per buttare via le scatole, suo compito (c'è chi le rompe e chi le caccia). Si fa il solito giro in stazione alla ricerca di resti non ritirati dalle macchinette e magari qualche ferroviere gentile che gli offra un caffè. Poi torna, ha uno sguardo furbetto, tira fuori 35 centesimi di resti non ritirati e poi spilla dalla tasca come un giocatore di poker, non una carta, ma due euro. Cerco di tapparmi le orecchie, ma sono in ritardo, ormai l'urlo è partito "ELISA, ELISA DI PISA, GRANDE ELISA DI PISA, DUE EUROOOOO!", ci sono clienti che cercano di prendere l'uscita pensando che sia in preda a un attacco di pazzia, ma anche per loro ormai è tardi, il Maratoneta è sulla porta e lancia ancora un "ELISA, GRANDE ELISA". Spieghiamo, Elisa è un capotreno di Pisa che arriva con una Freccia (non so dirvi il colore, l'esperto è il Maratoneta, che stringe amicizia solo con capotreni delle Frecce, quelli dei locali non li considera, anzi li disprezza quanto gli abitanti di ponente e, ancora peggio, quelli di Arquata) e ogni tanto gli regala un euro per il caffè o addirittura due per aggiungerci una brioche. Ovviamente lui non prende niente e si precita a portarceli (ha un conto aperto e attualmente ci deve 10 €).
Ultimamente ha preso un'abitudine che disturba molto Dario. Entra e si porta subito verso la postazione di Dario, tira fuori il telefonino e lo mette in carico nelle prese sotto il tavolino; oggi, in previsione di questo, ho spento la ciabatta dove sono attaccate le prese, lui arriva, si corica, attacca, guarda perplesso il telefonino, si ricorica, riguarda il telefonino, niente, non funziona (che strano). Allora raggiunge Dario, che è in ferie, ma ha fatto un salto (non può fare a meno dei suoi "amici"), gli porge il telefonino "Schiaccia forte per accenderlo", Dario "Non bisogna schiacciare forte, non si accende perché è scarico"; allora passa a me, guarda le mie prese "Hai una presa forte per caricare il telefonino", io "No, le ho solo normali". E' disperato, come fa senza telefonino? Mi libero anche di lui, fugge fuori alla ricerca di qualcuno che abbia una presa "forte".

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