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Diario del 16 novembre Hot

Diario del 16 novembre
Tanti anni fa, quando io ero bambino (non parlo dell'ottocento, ma degli anni '50/60' del novecento), nei negozi alimentari quando si faceva la spesa si concludeva con la formula magica "segnalo sul conto", e il commerciante prendeva il suo libretto dove segnava il dare e avere (tipo banca) dei clienti. Oggi Sergio, ormai l'ennesimo pensionato del negozio, viene a ritirare il cd dei Moby Grape ordinato dall'Olanda, ma non paga, mi dice "Segnalo, lo vengo a pagare quando prendo la quattordicesima", "La quattordicesima? Belin Sergio è a giugno", "No, volevo dire la tredicesima. Oggi ho speso un capitale qui" e mi indica il sacchetto di un negozio di abbigliamento, io "Non potevi farti segnare da loro e pagare me?", "No, loro non marcano. Stai tranquillo, è come averli in banca. Lo sai che sono qui tutti i giorni", "Appunto, se ogni giorno ti fai segnare qualcosa... e poi, Sergio, ormai abbiamo una certa età". Se ne va toccandosi, ma non paga.
Il Maratoneta è anche lui pensionato, non di anzianità, e oggi prende il cd dei Queen "A Kind of Magic" e dice "segnalo"; "Ou, per cosa mi avete preso? Per il banco dei pegni?", e il Maratoneta parte con uno dei suoi soliloqui incomprensibili, "Tranquillo, sono qui tutti i giorni (oggi l'avevo già sentita). Cassetto a casa cinque, freccia d'oro Roberto uno, macchine biglietti, tac, colpo secco e resto, poi amici tranvieri e..", lo interrompo e lo spingo fuori, "Vai allora in stazione". Va e torna col bottino 80 centesimi.
p.s. Non pensate domani di venire e dire "Marcalo sul conto"

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