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Diario del 24 settembre Hot

Diario del 24 settembre
Ieri sera ho lasciato la macchina davanti al negozio, questa mattina quindi scendo a piedi.
Via Burlando, piazza Manin, Via Assarotti, ecco il palazzo della Asl dove lavora U Megu. Non so come mai quando passo davanti a questo, mi viene in mente l'unica volta che ci sono entrato (48 anni fa) per fare uno dei tre esami del sangue della mia vita. E non so come mai mi viene in mente l'unica cosa (a parte l'ago dell'infermiere) che mi avesse colpito: in ogni angolo c'era una sputacchiera. I più giovani forse non conoscono l'oggetto, ma una volta era normale trovarlo per l'abitudine consolidata di sputare con una certa frequenza. Per fortuna adesso questa abitudine è decisamente in calo, a parte sui campi di calcio, dove i calciatori sono dei veri professionisti, più ancora che nel gioco nello sputo (forse per motivi... televisivi). Via Peschiera, via Serra, via Galata ed eccomi in via San Vincenzo davanti al negozio. Tiro su la serranda ed eccolo lì sul gradino lui: lo Sputo!!! Avevo già detto che nonna Giovanna (la nonna sarda di mia moglie) diceva che non bisogna mettere occhio ed ancora una volta devo darle ragione: non bisogna mai pensare alle cose negative, perché subito ti si attaccano addosso.
Salto dello sputo, alcol e carta per eliminarlo ed ecco la prima cliente. "Vorrei il disco nuovo dei Marion", "Marion?", "Sì, lo hai in vetrina, s'intitola Fear". Ah, ho capito sono i Marillion, del resto Carillon non si legge Carion?
Altra signora con un biglietto in mano, "Mi può aiutare? Cerco questo", e mi mostra il foglio con su scritto "Negozio in via San Vincenzo 116r di fronte a Chips". L'aiuto, "Qui siamo al 20r, quindi deve andare avanti un centinaio di metri sempre da questo lato", "Oh grazie, ma forse posso chiedere anche a lei quello che mi serve. Cerco dei cd di musica aerobica", "No, guardi è giusto quell'indirizzo, cento metri più avanti".
Una volta Disco Club era frequentato pochissimo dal sesso femminile. Una mancanza che mi veniva sempre rinfacciata (come se fosse colpa mia), ora invece la componente rosa è decisamente in aumento. Anche la terza cliente è una ragazza, "Scusi, devo fare un regalo a un ragazzo che ascolta soprattutto musica elettronica", "Dipende quello che intendi, se parli di kraut rock e affini ne ho, elettronica disco no", "Do io un'occhiata". Parte alla scoperta del negozio, si trova davanti le caselle dei Beatles, Bowie, Clash, Nick Drake, mi permetto di dirle, "In queste caselle non trovi niente di elettronico", e lei, piccata, "Va bene, una volta che me lo ha detto, ho capito". Non la disturbo più, lei si fa tutto il giro e si presenta alla cassa con un cd, "Prendo questo", e mi porge l'ultimo dei Lumineers, effettivamente un gruppo di musica...elettronica.

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