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Diario del 5 maggio Hot

Diario del 5 maggio
Negli anni sessanta la massima ambizione per i giovani era possedere la 500, la seconda avere uno stereo. Forse è proprio per questo che i primi due clienti della giornata, ventenni all'epoca, prima di chiedere il disco, esaltano il loro impianto. Il primo, "Ho uno stereo che sente gli ufo", ovviamente non intende il gruppo rock inglese degli anni '70, ma la qualità della musica che esce fuori dalle sue casse, anche se la richiesta successiva non ha bisogno di tanta qualità, "Ha niente di Kenny Rogers?". Il secondo è più all'avanguardia, è già passato al cd, anzi al super audio cd, "Ho comprato un lettore di sacd della Denon che mi è costato cinque milioni di lire illo tempore", con la mano fa capire quanto è lontano 'illo tempore'; a questo non interessa il genere di musica, l'importante è che sia un sacd. Lo deludo.
L'età media dei possibili clienti odierna rimane sopra i 70 anni. Il terzo, "Voglio un disco con Un italiano vero di Cutugno", "Non ce l'ho" (l'ho detto, sono clienti possibili), lui insiste, "E nemmeno un film?" (cliente impossibile).
Quarto, qui forse siamo sopra gli ottanta di anni, "Voglio un disco con La canzone del sole di Claudio Villa", Dario, "La canzone del sole è di Lucio Battisti", lui s'innervosisce, "Cosa dice? Villa l'ha cantata migliaia di volte, è quella che fa Un amore così grande" con un abbozzo di canto, Dario, "Quello è un successo di Mario Del Monaco, l'ha cantata anche Villa, ma non s'intitola La canzone Del Sole, ma, appunto, Un amore così grande", l'ottantenne mugugna qualcosa e porta via la moglie da quel negozio d'incompetenti. Quarto possibile, molto teorico cliente...

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