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Diario di Luglio Hot

Diario del 1 luglio
Il libro del Diario rimane anche oggi al centro dell'attenzione; molte le richieste e in aggiunta molti discorsi sul lungo articolo a lui (il Diario) dedicato dalla Gazzetta del Lunedì. Il commento più efficace è quello del Pluriespulso, in risposta a un cliente che mi chiedeva se ero contento per l'improvvisa notorietà, Carlino ha sinteticamente commentato. "Giancarlo se lo meritava, sarà ricordato per parecchi anni". Mi sono toccato, no, non nel senso che pensate voi, ma proprio per vedere se ero ancora di carne e ossa, oppure un puro spirito (anche se a dire il vero, non mi ricordavo il momento della mia dipartita).
Mi riporta sulla terra un esordiente cliente (teorico), "Avete niente di musica regionale, tipo di Portofino?", rimango interdetto e biascico un "No", ma lui conferma "Eppure esiste l'ha fatta un complesso inglese.
Countdown: - 536 al cinquantesimo di Disco Club!

 Diario del 4 luglio

Ormai il dubbio che certe richieste siano condizionate dalla lettura del libro del Diario mi assale spesso. Anche oggi, entra un cliente mai visto prima, dopo una decina di minuti passati a guardare a casaccio mi si avvicina, "Scusi mi può dire se ha qualche cd di Puppo"; di Puppo conosco solo un mio vecchio cliente savonese, forse intendeva dire "per Puppo", capisce il mio dubbio e precisa, "Sa, quel cantante toscano, Enzo Ghinazzi", "Grrr, no, grrr". Altro cliente frequente da un po' di tempo, si divide tra me e il tavolino del bar Verdi. Ci racconta tutte le sventure capitategli negli ultimi tempi e, per giustificare la sua frequentazione quotidiana di bar e Disco Club, conclude, "Sai, ogni tanto c'è bisogno d'evacuare". Una signora, che un po' se la tira, "Ha qualcosa di musica vintage da mettere in palestra?", "Tipo cosa?", "Tipo Hevia". Mento, "No, non ho niente di musica vintage". In realtà l'80% di quello che vendo è vintage, ma lo 0% tipo Hevia. Countdown: -533 al cinquantesimo di Disco Club

Diario del 5 luglio
Nuovo sport per i miei clienti: la caccia al tesoro, anzi la caccia a Tabletman. Prima una ragazza, "L'ho incontrato", "Dove?", "All'inizio dei portici. E' uno alto, vero?", "No, è piccolo", "Oh, che rabbia, allora non era lui". Più fortunato l'amico Gianni Spigno; mi manda un messaggio su facebook con allegato "sbaglio o è Tablet Man? qui in San Lorenzo...", "E' lui", "ahahah ero sicuro!". Evidentemente cerca sempre le vie dei Santi, fiducioso che gli facciano il miracolo di trovare una connessione internet non protetta. Oggi è la volta di Eros. E' tranquillamente seduto al tavolino del bar Verdi vicino al negozio, quando mi manda un'email: nella foto Tabletman nella sua postazione preferita, dietro la mia pianta, al sole, nonostante la giacca pesante (sicuramente non patisce il caldo), smanetta, alto/basso, destra/sinistra, (sotto il controllo del mio sguardo inquietante e separato dal cartellone) sempre al lavoro. A proposito di questo, le ragazze del nuovo negozio aperto vicino al mio, Outsider, incuriosite, gli hanno chiesto cosa faccia tutto il giorno col suo computerino; non più calendari, come da prima ipotesi, ma "sono uno stilista di moda". Certo una moda un po' scomoda d'estate con tutta quella roba addosso e molto strana negli abbinamenti di colori. L'orario di lavoro è da stakanovista; sono arrivato in negozio alle 7:58 e lui era già lì, attaccato alla pianta e, a detta della portinaia, da più di un'ora.
Fino a qualche anno fa sembrava normale un cliente che entra verso sera, ma negli ultimi tempi ha dato segni di squilibrio, l'impressione è che abbia esagerato con qualcosa di pericoloso. Oggi è alla ricerca di "una cassetta per pulire le testine del lettore cd". Già la domanda è posta in maniera strana, ma la sua conclusione, alla mia risposta negativa, lo è ancora di più, "La trovo dal ferramenta, vero?", "Sì, prova dietro l'angolo, da Aimi".

Diario del 9 luglio
"Hai qualcosa dei Marillion?", mi chiede una cinquantenne, guarda le copertine, "Ecco questo" e mi indica Script For A Jester's Tea, punta il dito proprio sul giullare, "Sì, voglio questo, è mio marito, anzi compagno"; poi vede Fugazi, "Anche questo" e indicando l'uomo riverso sul letto "E' lui, mio marito, compagno, anzi ....era". Non indago oltre, preferisco non sapere.
Un giovane è in cerca di rarità degli U2, "Non cd, quelli li ho, ma 45giri o, soprattutto, 12giri", "Beh, questi (i famosi 12giri) sono rarissimi".
Un vecchiotto, "Ha l'ultima cassetta di Grignani?", "No" (preferisco non dilungarmi in commenti, né sul supporto, né sull'artista), "E come mai? Allora quella dei Pink Floyd, anzi no, l'ultima ce l'ho già" e se ne va.
Lo sostituisce una coppia di suoi coetanei, veramente la moglie non entra, ma c'è, perché il marito, indicando la porta, mi dice "Lei vuole il disco di quello che canta con Franca Lai. Quello che canta: i denti di legno, le gambe di gesso" e ride divertito "Alla mia signora -e indica di nuovo la porta vuota- piace quella cosa lì".

Diario del 11 luglio
Telefonata, "Ho chiamato il vostro reparto usato e mi ha detto di provare con voi. Sabato e domenica scorsa al Porto Antico c'è stata la Mostra del Disco Usato. Io non lo sapevo e vorrei chiederle un piacere. E' possibile avere...", mi aspettavo la richiesta di un qualche vinile raro e invece, "...la locandina della manifestazione?", "La locandina???", "Sì, non la trovo", "L'ho buttata via", "Nooo, è sicuro? Non è che ce l'abbia ancora attaccata?". Non capisco perché sia così disperato e glielo chiedo, "Faccio la raccolta, le ho tutte e questa mi è sfuggita. E' sicuro? Magari in qualche cassetto...", non so se è nostro cliente, ma mi sembra abbastanza fuori per esserlo. Lo tengo sulle spine, "Aspetti che controllo, magari ce l'ho davvero da qualche parte", poso il telefono e faccio finta di cercarla, dopo poco gli rispondo, "No, devo averla buttata via lunedì", lui, depressissimo, mi saluta, "Speravo, grazie lo stesso". Dopo un'oretta apro un cassetto e, toh!, chi si vede? La locandina. La prendo e la caccio. Ho sbagliato il giorno, l'ho buttata venerdì e non lunedì.
Una nuova cliente, un'aitante ragazza che si aggira per il negozio mentre finisco di servire Antonio Vivaldi, venuto a ritirare due cd ordinati dall'Olanda. Lo congedo e mi rivolgo alla ragazza, "Cerchi qualcosa di particolare?", "Cerco musica classica, in particolare cerco Antonio Vivaldi", non resisto alla tentazione, "Peccato, è appena uscito...". Mi guarda come se fossi scemo; no, questa non sarà mai una cliente di Disco Club.

Diario del 12 luglio
Il 12 dicembre 2012, avevo scritto questo post: "Un altro pezzo della storia di Disco Club ci ha lasciati. Con tristezza vi dobbiamo riferire che un fedele compagno di 26 anni di aperture e 26 anni di chiusure non è più con noi. Tutte le mattine era lì, sotto il banco ad aspettarci e tutte le sere, dopo aver sopportato il caldo estivo o il freddo invernale davanti alla vetrina, rientrava per il suo meritato riposo notturno. Incidente? Suicidio? Forse non lo sapremo mai. Il tutto è avvenuto davanti agli occhi increduli miei e di due testimoni, l'immancabile Pluriespulso e Gianpier Guspe , il mio dottore, il cui disperato intervento è stato vano: il Pigolo ci ha abbandonati!".
Oggi, dopo esattamente 19 mesi, ecco l'incredibile; mentre con l'amico Marco l'elettrico stiamo mettendo ordine nel groviglio di fili elettrici, del computer, della telefonia, ecco spuntare tra un cavo, un morsetto, un po' di polvere da sottobanco, lui: il pigolo! Lo avevamo cercato ovunque, ma era rotolato lontanissimo dal punto di caduta. L'ho curato, lavato, lubrificato con lo svitol, ed eccolo di nuovo lì, pronto a prendere di nuovo servizio, speriamo per altri 26 anni.... Il pigolo è tornato!!!!!

Diario del 16 luglio
Due clienti "progressisti", non nel senso politico, ma in quello dei gusti musicali. La prima è la fan dei Marillion, che vedeva in tutte le copertine del gruppo di Fish il marito, anzi compagno, anzi ex compagno. A quanto pare non le è tanto comodo venire in via San Vincenzo e allora mi chiede "Non avete qualche altro negozio a Sampierdarena o a Cornigliano?", "Per ora no, cercheremo di provvedere".
Il secondo è piombato da qualche paese dell'entroterra genovese, lo si capisce dall'aspetto e dalla parlata. Lui è un fan degli Asia, vuole l'ultimo, però è finito, "Vi riarriva?", "Sì, domani", "Ah, bene", "Te lo metto da parte. Come ti chiami"; sguardo terrorizzato, "No, il nome no. Ripasso se è destino lo trovo". Progressivo e fatalista.
Da molto più lontano arrivano due ragazzi che guardano la mia vetrina, mi sorridono quando esco per vedere chi schiamazza fuori, mi danno l'impressione di capire quello che urla il solito pazzo passeggero, invece non, perché poco dopo il ragazzo entra, lasciando la compagna fuori, gira tutto il negozio e infine mi si avvicina; si scusa perché parla male l'italiano e prosegue in inglese, "Complimenti per il negozio, è bello, grande vetrina", (se lui parla male l'italiano, io capisco poco dell'inglese, quindi mi sono servito di un amico come traduttore). Verrà da qualche paesetto disperso, penso, e glielo chiedo, "Di dove sei?", ed ecco la risposta sorprendente e gratificante "New York City"!!!

Diario del 19 luglio
E' sabato, il giorno dell'Uomo del Monte. E' già un po' che non ne parlo, ma oggi merita un rientro nel Diario. Arriva e snocciola la sua lista degli ordinati, "Il nuovo degli Yes...", "Esce la settimana prossima", "Le due ristampe di Wakeman", "Eccole", le guarda, "Sono uguali a quelle che ho già. Cosa c'è scritto sulla copertina? 2014?", le prendo e confermo, "Sì, la stampa è del 2014", "Ah bene, allora le prendo, se ci fosse stata stampata un'altra data, non avrebbe avuto senso, sono uguali a quelle che ho". Effettivamente ha ragione, i cd sono assolutamente uguali, l'unico motivo per comprarli è che alla decima riga del retro della copertina ci sia stampato "2014". Lui, soddisfatto, continua, "Il nuovo degli Yes...", "Ti ho detto che esce la prossima settimana", poi tocca a Emerson e a un'altra ristampa di Wakeman, compra il cofanetto dei Dream Theater e conclude, "Il nuovo degli Yes?", "LA SETTIMANA PROSSIMA!!!!!".
Giovincella, "Cerco un vinile di Claudio Villa", "NOO, questo non dovevi chiedermelo, non l'ho mai sopportato"; l'ho un po' spaventata e si sente in dovere di precisare "Devo regalarlo a mio nonno, a lui piace tantissimo". Faccio la domanda che non avrei dovuto fare, "Quanti anni ha tuo nonno?", "Sessantotto". Toulì, solo un anno più di me. Come sempre in questi casi cerco una giustificazione, o era ritardato all'epoca, o è rimbambito precocemente ora.
Telefonata, "Discooocluuuub", signora, "Devo fare un regalo a un mio amico, maniaco della chitarra, ma non quella classica; allora ho pensato a un cd di BB King", "Ne ho parecchi", "Bene, guardi io non so nemmeno se è una persona o ...", "Ma, chi?", "Questo Bibiking".

Diario del 21 luglio
E' ormai una habitué la fan dei Marillion. Oggi compra altri due cd del suo gruppo preferito, poi mi chiede "Li ho presi tutti quelli vecchi?", "Hai preso tutti quelli con Fish", "Fish? E chi è?". La guardo per cercare di capire se scherza, ma direi di no, allora le butto lì la risposta, "Il cantante". Continua a guardarmi perplessa, sta a vedere che pensava veramente che il leader dei Marillion fosse il suo compagno o ex o marito o ex, va be' insomma quello che identifica col jester della copertina.
Ecco un signore distinto di mezza età alla ricerca di un cd introvabile, "Mi hanno detto che lei potrebbe averlo. E' di Guido Lembo, l'importante è che ci sia Anema e core". Anche questa volta ho il dubbio che il distinto signore scherzi, però faccio una ricerca sul database del fornitore, "Non c'è niente", guardo su google e mi esce fuori "Guido Lembo Taverna Anema e Core" e lui, informatissimo, "Sì, è dove canta lui a Capri". Chiudo internet.
Ma evidentemente la stagione estiva porta a spostare i gusti musicali verso posti rinomati di villeggiatura. Così il cliente successivo vuole "Cd moderni di Bisa", "Bisa?", "Sì, quelle compilation da discoteca dell'isola". Ho capito, l'isola è Ibiza e la compilation Café del Mar. Questa volta manco lo apro internet.

Diario del 24 luglio
Genova sta diventando veramente una città turistica. Era ora. Io non faccio parte di quei genovesi che dicono "se potessi me ne andrei subito da questa città", ma di quell'altra parte che invece "io non me ne andrei mai da Genova". Mi fa piacere quindi questo rinascimento turistico che porta in negozio persone di razze diverse. Fino a poco tempo fa entrava solo qualche tedesco o olandese, pochi francesi e dall'America (nord e sud) solo nipoti o pronipoti di genovesi emigrati. Ora, oltre agli ormai stanziali ecuadoriani e africani, arrivano clienti di tutte le parti del mondo.
Oggi tocca prima a un ragazzo dell'est Europa (polacco?), sembra in difficoltà, allora gli chiedo se ha bisogno d'aiuto. Non parla italiano, ma biascica qualcosa riguardo a "zoccole". Ci guardiamo in faccia con gli altri clienti, "Questo polacco (o ceko?) sarà mica stato tratto in inganno dalla dicitura Club e ci ha scambiato per un luogo d'incontro con ragazze dai facili costumi?". Il polacco (o ucraino?) si accorge del malinteso e cerca di spiegarsi, "Song, zoccola zoccola zoccole", canticchia. "Mai sentita, ad ogni modo guardiamo su google": toulì, esiste! Su youtube ci appare il video di "zoccole" tratto dal film Scugnizzi. Ovviamente non ce l'ho, ma quando il polacco (o estone) se ne va, il ritornello della canzone è entrato nelle orecchie dei presenti che si lanciano in un coro "zoccole zoccole zoccole..."
Pomeriggio, quattro ragazze dai tratti orientali, una parla un po' d'italiano, "Cerco cantanti italiani moderni", sono quelle domande che ti mettono in crisi, cosa intenderà per moderni la cinese (o giapponese)? Indaghiamo, "Rap?", "No, no rap, non musica dura, melodica". Ok, alla mia destra c'è lo scaffale della vergogna, glielo leggo tutto, mi blocca su Ramazzotti, "Quello ce l'ho, mi piace. Ma soprattutto mi piace –e lo dice con aria sognante- Riccardo Fogli". Ho capito cosa intende per italiani moderni, i miei coetanei, appena sotto i settanta. Alla fine si accontenta dei giovanissimi Modà. Al momento di pagare chiedo a quella che ormai sono convinto sia coreana, "Da dove venite?", "Kazakistan", "E come siete piombate a Genova?", e quella con occhi sempre più sognanti, "A noi piace musica italiana, romantica, melodica" e letteralmente si scioglie quando conclude con "Mi piace Riccardo Fogli". Bisognerebbe avvisarlo l'ex cantante dei Pooh: magari in Kazakistan potrebbe avere una terza vita musicale, magari potrebbe vincere il Festival della musica di... Astana.

Diario del 25 luglio
Ragazzo col braccio al collo, "Avete l'ultimo di Alessandra Amoroso?", ancora una volta lo scaffale delle vergogne ci viene in soccorso, "Eccoti", "Quanto costa?", "Sei fortunato, costava venti, ora è diminuito a tredici", rimane perplesso, "Ci penso un po'". Il po' si quantifica in cinque minuti, rieccolo, "Senta se le do cinque euro e la fotocopia della carta d'identità, me lo da?". Adesso capisco perché ha il braccio al collo.
I giovani che entrano oggi non sono molto sani di mente, mi sembrano tanti fratellini di Ivano; il secondo, dopo aver comprato il nuovo cd degli Yes, con aria da cospiratore mi dice "C'è aria di guerra, ho visto passare un aereo militare, mi ha ricordato The Wall".
Anche i meno giovani non scherzano. Torna una ormai frequentatrice abituale, la signora dei Marillion, "Guardi che si è dimenticato di darmi un cd dei Marillion", "Quale?", "Nel piccolo kit che mi ha fatto vedere sul computer, c'era quello col piccolo principe sul letto; è la chiave di lettura per la loro opera, s'intitola Fugazai". Lo ordino e quando mi dà il numero di telefono per avvisarla, lo dice sottovoce. Avrà mica paura che lo intercetti il Pluriespulso che è lì vicino?
L'ultimo è il più vecchio, "Cerco una canzone che s'intitola Sex Bomb", "E' di Tom Jones, se lo ricorda quello di Delilah (vista la sua età, gli ho citato una canzone degli anni sessanta)", "Ma no, si figuri, questo è un buliccio". Per la cronaca "il buliccio" era Max Raabe.

Diario del 28 luglio
Brutta notizia oggi: chiudo. Non lo sapevo, ma mi ha portato la triste notizia un cliente; non è un abituale, non è giovane e lo palesa la richiesta che mi fa quando entra, "Ha qualcosa di Francoise Hardy?", "Sì, ma in vinile". Ammira la copertina, legge i titoli, contento di vedere che sono i pezzi in italiano e lo compra. Dopo aver pagato, mi guarda con uno sguardo abbacchiato, "Ho saputo che chiude", non capisco a chi si riferisca e quindi chiedo, "Chi?", "Lei", "Io? Belin, non lo sapevo. E chi glielo ha detto?", balbetta, "Sta-vamo parlando, non so, fuo-fuori" e indica genericamente l'esterno del negozio dove non c'è nessuno. Va be', se è vero che quando uno dice, "Mi hanno detto che eri morto", allunga la vita, magari la stessa cosa vale per i negozi.
A proposito di balbettare, al pomeriggio si rivede un cliente che alla balbuzie aggiunge un tono di voce belante, insomma un "balbelante". Oltre a questa particolarità, ne ha un'altra, è sempre vestito da sportivo, scarpe da corsa, calzoncini corti, maglietta... beh, la maglietta è il tocco finale: il simbolo di Superman. Il problema è che il fisico non è all'altezza, alla parlata balbelante aggiunge due gambette esili e un torace non certo da superuomo. Entra, si fa il solito lungo giro, poi capisco da un suo be-belato che vuole chiedermi qualcosa, "Nonnon è per oora, ma hai qua-qualcooosaa degli April Wine?", "No, posso ordinartelo", "Noo,nonnon ho so-soldi", e se ne va. Non passa molto, forse cinque minuti, rientra allegro, "Ho vinto, compro un cd", per l'eccitazione si dimentica di balbelare. Non so cosa abbia vinto, se un "gratta e vinci" o se abbia sfidato qualcuno a una corsa e a sorpresa abbia vinto (a braccio di ferro non credo), sta di fatto che si lancia su Suzanne Vega e compra il primo disco della cantautrice (cinque euro, a tanto ammontava la vincita). Ne vorrebbe un altro di cd, ma i soldi sono finiti; mi chiede di tenerglielo e la tensione lo fa tornare al suo abituale modo di parlare, "Mii po-potresti te-tenere un cd di Alaaan Paaarsons", "Dammelo che te lo metto via. Come ti chiami?", "Maurizio", "Allora scrivo Maurizio il Maroteneta, va bene?", "Sì, adesso parto", "Dove vai?", "A Capolungo", "A piedi?", "Sì", "Belin, sono dieci chilometri. Quanto c'impieghi?", "L'altra se-sera sono partito alle 19:23 e sono aaarrivato alle 22:11 (si cronometra al secondo, come i veri maratoneti). Normalmente c'impiego due ore e venti, ma coi ba-bagni due ore e quaquaranta", "I bagni? Che fastidio ti danno", "Quuuando aarrivo a Nervi, prima mi ba-bagno, poooi nuoto per ve-venti miinuuti", "E poi?", "Toorno a Brignoole". Venti chilometri di corsa, venti minuti di nuotata, beeelin (questa volta sono io che ho belato), ragazzi non fate caso alle apparenze: questo è Superman in persona!

Diario del 30 luglio
Eccola di nuovo la signora dei Marillion, con la sua parlata sofisticata "Ci siamo dimenticati un cd, quello dove i due principini, io li chiamo così, sono uno davanti (e spinge la mano sinistra in avanti) e l'altro dietro (mano destra in dietro)". Le mostro qualche copertina sul video, "Ecco questa! Lui -indica quello 'in dietro'- è il mio compagno, era". Non c'è niente da fare, in tutte le copertine dei Marillion riesce ad individuare il suo compagno, ex.
Telefonata. "Discooocluuuub", anziano "Scusi, io vorrei vendere una collana di vinili che ho in casa. E' la raccolta completa della storia della musica...", cerco d'interromperlo, ma, indifferente, lui prosegue "...parte dai primordi e arriva ai tempi recenti, anni sessanta settanta...", ci riprovo "Mi dispiace...", niente da fare, "...ci sono i fascicoli e i 45giri...", "NON CI INTERESSA!"; ce l'ho fatta, rimane sorpreso, non dall'urlo, ma dal fatto che non ce ne freghi niente della sua storia della musica della Fabbri, prova ad informarsi, "Dove potrei portarla", "Da nessuna parte, nemmeno le bancarelle li prendono più"; colpo mortale questo, posa, senza nemmeno salutarmi.
Ma evidentemente è la giornata, dopo poco entra un uomo sui quaranta, "Senta, io non voglio venderli, è solo per avere una valutazione. Ho trovato a casa un raccoglitore di vinili vecchissimi", anche con questo ho dei problemi a bloccarlo, prosegue, "Pensi sono opere e canzoni di prima della guerra (non precisa quale), c'è anche Caruso, dischi pesantissimi, con la copertina col buco", mi inserisco "E vanno a 78giri?", lui eccitato "Sììì, e sono tanti. Hanno un valore?", "Non valgono niente", "Come?", la conclusione è la stessa "Nemmeno le bancarelle li prendono più", il risultato uguale: se ne va senza salutare.
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Diario del 31 luglio

Countdown: - 506 al cinquantesimo di Disco Club!

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