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Il Diario di Disco Club Il Diario di Disco Club Diario - Dal 1 al 12 febbraio
 

Diario - Dal 1 al 12 febbraio Diario - Dal 1 al 12 febbraio Hot

the-end-oldDiario del 12 febbraio
Zero! O trecentosessantacinque? Vi sarete chiesti cosa erano quei -3, -2, -1, dei giorni scorsi, erano i giorni che mancavano per completare il Diario. La prima puntata è stata il 13 febbraio dell'anno scorso, con oggi, 12 febbraio, quindi completiamo il nostro diario. Non ci sono più pagine. La nostra agenda giornaliera è finita. Spero che vi abbia tenuto compagnia per questo lungo (o corto?) anno. Vi saluto io e vi salutano tutti i personaggi (assolutamente reali) che hanno riempito queste pagine, dagli attori principali, U Megu, il Pluriespulso, il Rompipalle n.1, Ivano, Quasimodo, l'Uomo Del Monte, il Matematico, il Traduttore Bustocco, il Signor G, Scussssi, il 49 (l'autobus), a quelli che lo sono stati per un certo periodo per poi lasciarci, il Puzzone, lo Psichiatrico, il Taxista dal Taxi Giallo, il Cliente Sordo, Ottavio, alle comparse di un giorno, salite alla ribalta per una qualche richiesta strampalata, agli invisibili rompiscatole telefonici.
Ora devo proprio lasciarvi, sono finito sul bordo del Diario, sull'ultima riga, se continuassi a scrivere finirei fuori dai mar.....

 Diario del 1 febbraio

Mi sa che prima o poi dovremo telefonare a Federica Sciarelli per organizzare una puntata di "Chi l'ha visto?" dedicata ai desaparecidos di Disco Club. Recuperato il pluriespulso (ma in realtà era sempre sotto controllo, aggirandosi nei dintorni del negozio), altri sono assenti da lungo tempo. Il primo è Quasimodo. Queste sono le giornate giuste per lui, piovose, ventose, fredde; di solito in questi casi lo trovavo sull'angolo a sorvegliare l'ingresso dei due negozi, pacchetti di sigarette in mano, goccia al naso, occhi lacrimosi, pronto a fare più di due ore di vedetta: una sfida con se stesso per vedere fino a che punto arrivava la sua resistenza? Se era questo il suo intento, mi sa che è andato oltre le sue capacità, perché ormai è sparito da tre settimane: avrà ceduto all'eccesso di fumo o alla corrente bagnata del suo angolo?
Ancora più preoccupante è l'assenza dello strinato (con riferimento ai suoi capelli e non ad eventuali eccessi di droga). Ormai è da giugno dell'anno scorso che non si vede più. A risentirne è soprattutto la parte femminile del negozio. No, non è che lui sia così prestante e attraente da attirare l'attenzione delle ragazze presenti, la parte femminile che ne risente è quella delle cantanti. In tanti anni che lo conosco, penso di non avergli mai venduto un disco cantato da una voce maschile, solo donne; almeno cinque cd alla settimana, venti al mese, la sua assenza dura da sette mesi, il totale fa centoquaranta! Capirete quindi che il reparto "rosa" dei nostri scaffali è in piena peggio del Tevere. Che fine ha fatto? Abbiamo fatto delle indagini e risulta che, per fortuna, è vivo, e allora? Non vorremmo che il suo antico vizietto (vedi puntata "Lo strinato" del Mondo visto da Disco Club sul sito) lo avesse portato a trasferire, provvisoriamente, la sua residenza nelle case rosse vicine allo stadio di Marassi.
http://www.discoclub65.it/il-mondo-visto-da-disco-club/archivio-mainmenu-44/4018-il-mondo-visto-da-disco-club-lo-strinato.html

Diario del 3 febbraio
Si avvicina San Valentino e qualcuno si porta avanti. Un ragazzo mi chiede, "Avete niente di Biagio Antonacci? Cerco la canzone Pazzo di lei", "Mi dispiace, no", "Allora una compilation con canzoni d'amore", poi ci tiene a precisare "Per una donna ovviamente".
Il clou della giornata è stato però il nuovo disco di David Crosby, un po' perché l'ho messo su per tutto il giorno facendolo sentire anche fuori (risultato: venti copie vendute), un po' per la copertina. Ci siamo sbizzarriti un po' tutti alla ricerca di somiglianze o similitudini; sulla musica, "Sembra Christopher Cross, per questo lo ha intitolato Croz", sulla voce, "Siamo sicuri che sia lui? Ha la voce di un ragazzo e non di uno di settantadue anni e per di più tra trapianto del fegato e malanni vari non dovrebbe essere in gran forma", uno di noi è informatissimo, "Lo sapete che il trapianto glielo ha pagato Phil Collins?", e un altro, pronto, "Ecco perché ha fatto un disco tipo il Collins degli anni '80". Sulla copertina alla fine conveniamo tutti; sembra un contadino dell'entroterra genovese, chessò Trensasco, è in un'osteria, tra un gotto e l'altro (lo si capisce dal rossore delle gote) segnala al compagno di briscola i carichi che ha in mano, con un movimento del bianco baffo.

Diario del 4 febbraio
Quando leggo sul display la parola "privato" sono sempre restio a rispondere, quasi sempre sono rotture di scatole, questa volta però appare un numero e quindi posso lanciare il mio "Discooocluuub", ma dall'altra parte una voce titubante, forse spaventata dalla mia risposta, dice, "Sono un privato (allora il display mi ha ingannato), cerco la beguine", "Una in particolare?", "E' lo stesso, basta che sia una beguine", "Ah, ok, non ne ho".
Anche la coppia, non molto giovane, che si presenta in negozio, ha una richiesta discografica, "Cerchiamo una canzone che ci piace tantissimo, Lacrime, ma non sappiamo di chi è", "Nemmeno io", "Eh sì, quando c'era la Ricordi, bastava chiedere a uno dei giovani commessi per sapere di chi era", "Allora avete sbagliato negozio, qui di giovani ce ne sono pochi da tutte e due le parti del banco". Avrei potuto fargliela anch'io la ricerca per sapere se volevano le Lacrime dei Negramaro o quelle di Mia Martini o magari, vista la loro età, Le lacrime napulitane di Merola, ma non volevo rubare la fama a un giovane della Ricordi.
Ecco finalmente qualcuno che vuole appiopparmi qualcosa di diverso dai soliti abbonamenti energia/telefono, un uomo mi propone, "Ciao, sono quello del camion che va in giro, la vuoi questa cassetta di arance, sono tutte buone".
Aggiornamento sulle ricerche calcistiche du Megu, "Oggi alla Biblioteca Berio ho completato tutti e quattro i gironi della prima categoria ligure del 1971. Lo sai che il portiere della Rivarolese è rimasto imbattuto per i primi 1196 minuti del campionato?", "Come cavolo volevi che lo sapessi? Avranno vinto il campionato in carrozza", "No, mi aspettavo che me lo avresti chiesto, ha vinto il Pontedecimo", "E vaiii". Scusate, mi sono fatto prendere dai tifo campanilistico; io sono di PonteX e, anche se di 43 anni fa, una vittoria sui cugini rivarolesi fa sempre piacere. U Megu ha questa particolarità, con le sue belinate ci fa tornare bambini (o rincoglionisce?) un po' tutti.

Diario del 5 febbraio
Quello che mi trovo davanti, probabilmente, è un compagno di gioco nella famosa partita di briscola nella quale era impegnato David Crosby. E' sceso a valle alla ricerca di un cd, non di west-coast, ma dei Rockets. Non lo accontento, allontanandosi mi chiede, "Ha anche i dischi?", "Sembra di sì", "E' proprio vero, ormai i dischi li tengono da tutte le parti, li trovi anche nei panifici", "??? Avrà mica scambiato la forma rotonda del pane carasau per un disco?".
Anche la successiva cliente sembra piovuta (nel vero senso della parola, vista la pioggia battente odierna) dalle alture. Uno sguardo al negozio e poi la richiesta, "Voglio un cd di Al Bano e Romina, ma quando erano insieme"; tranquilli, non hanno mai avuto il permesso di soggiorno a Disco Club, ma la signora continua, "Si può avere il numero di telefono della casa discografica? Almeno dico a loro i titoli per farmi fare una raccolta su misura". Più che dalle alture, questa deve essere piovuta dalla luna.

Diario del 6 febbraio
Incominciamo con una doppietta di richieste telefoniche femminili. La prima, "Scusi, avete cd?". La seconda, "Vorrei il film ...", la stoppo, "Vendo musica, non film", "Ah, ho visto che eravate in via San Vincenzo", "Embè?".
Di persona invece una signora anziana, no, anzi, vecchiotta, si esibisce al canto, "Sto cercando quella canzone, suonata al piano, che fa la-la la-la-la la-li, ho provato anche con, come si chiama? Shazam? Ma non funziona mica quella cosa lì (non è che sia lei troppo stonata?). Allora sono venuta da lei, so che è un esperto; la fanno sempre a Radio Zeta". La cosa si sta ripetendo un po' troppo frequentemente (quella di Radio Zeta), vorrei proprio sapere chi è quella testa di cocomero che ha sparso la voce che io so tutto su Radio Zeta!
Il primo maschietto non lo vedo di persona e nemmeno lo sento al telefono, anzi al telefono c'è lui, ma davanti alla vetrina e non parla con me, dall'altra parte della linea un suo amico, "Non ti preoccupare Carmelo, ci vediamo quando puoi, io sono in centro, parlo con la gente, perdo tempo, mangio la focaccia, guardo le vetrine, adesso sono davanti a una di dischi, hanno anche i cd dei Morphine". Sarà mica Verdone? Io esco a vedere. No, non è lui.

Diario del 7 febbraio
Ecco il signor Scussssi, "Avete qualcossssa dei Lacrimossssa?", lo accompagno all'espositore commettendo l'errore di frapporlo tra me e la cassa, la sua pancia a punta con l'aggiunta dello zainetto sulla schiena m'impediscono i movimenti e mi tocca circumnavigare il mobile centrale da destra a sinistra per tornare al punto di partenza. Cambia richiesta, "Mussssica gotica? Niente? E Dylan? Dov'è?", lo riaccompagno e ancora una volta lo lascio tra me e la cassa. Novello Magellano circumnavigo il mobile centrale, questa volta da sinistra a destra, tornando al banco giusto in tempo per servire Pio (il cliente con la barba da Babbo Natale), "Mi fai vedere il cd di Cacciapaglia che hai in vetrina?", "Proprio quello in vetrina? Non va bene questo che hai davanti agli occhi?", lo scruta "No, fammi vedere quello in vetrina", ne tiro fuori un'altra copia "E questo?", gli manca solo la lente di Sherlock Holmes per ispezionare centimetro per centimetro il cd, non passa l'esame nemmeno questo, "Fammi vedere quello in vetrina"; per combinazione proprio oggi l'Universal mi ha mandato altre cinque copie del cd di Cacciapaglia, chiedo aiuto a un amico, "Per piacere, Dario, passi al dottor Pio quei dischi lì?" e a Pio "Fattene andare bene uno di questi, quello in vetrina non te lo prendo". L'analisi è lunga e minuziosa, in uno un segno nel sigillo, un altro una bolla sempre nella plastica esterna, un altro ancora lo avvicina all'orecchio "Loccia", insomma scarta il primo, il secondo, il terzo, il quarto; il mio sguardo assassino deve convincerlo che il quinto va bene. Quando se ne va, ho l'impressione che la mia barba si sia allungata, secondo me la sua è così lunga, perché riesce ad autoannoiarsi.
p.s. Il pezzo postato non è nell'ultimo album di Roberto Cacciapaglia

Diario del 8 febbraio
-3. La pioggia continua deve avere annacquato il cervello anche a qualche mio cliente, fanno confusione, tipo il primo che entra oggi. "Sto cercando da tempo un cd di una cantante folk rock di fine anni ottanta e non riesco a trovarlo. Si chiama Lona Justine", "Mai sentita, ma sei sicuro del nome?", "Del nome sì, sul cognome potrei sbagliare, anche perché mi sembra che sia un nome d'arte. Il vero nome è ... porca miseria, non riesco a ricordarmelo. Dovresti conoscerla, è una fuoriclasse, la migliore di tutti", "Dimmi almeno il titolo di una canzone o di un album", "E' questo il problema, non me ne ricordo nemmeno uno". Sarà anche la migliore di tutte questa cantante, ma lui (nel frattempo se ne è andato, promettendo di tornare più preparato) non si ricorda cognome, nome d'arte, titolo di almeno una canzone o di un album, è sicuro solo sul nome ... il nome? Ma che scemo (io), mi son fatto fregare, se ha ceffato tutto è inevitabile che anche il nome fosse sbagliato, mi sono intestardito a cercare una cantante che si chiamasse Lona, in realtà, oltre ad essere sbagliato, questo non è il suo nome d'arte, ma la prima parte di Lone Justice, gruppo anni ottanta la cui cantante, bravissima (almeno questo l'ha azzeccato), era Maria McKee. Speriamo che il rimba torni.
Non so se c'entra l'acqua invece sulle idee dei tre ragazzotti, che entrano nel pomeriggio, oppure se sono confusi per i fatti loro. Fanno un veloce giro in negozio, poi vengono da me, e il "capo" mi chiede, "Avete anche dischi moderno o solo ..." con la mano indica genericamente tutti i cd esposti, "Dipendi cosa intendi per moderni", "Quelli usciti quest'anno", "Sì, ma il genere?", "Musica moderna, rap", "No, niente rap", interviene la ragazza, "Ve lo dicevo, bastava guardare e sentire" accompagnando il detto con una faccia schifata. Cosa stavo ascoltando? Il cd appena uscito (anzi, a dire il vero, ufficialmente esce martedì prossimo) di un nuovo (probabilmente per la ragazza non moderno: effettivamente è derivativo, ma loro lo sapranno?) gruppo inglese, i Temples.

Diario del 10 febbraio
-2. Manca un cliente nella galleria degli "strani". Viene in negozio dagli anni ottanta, avrei quindi potuto parlarvene prima, ma in realtà non è così assiduo; oggi entra e me ne dà l'occasione, in realtà l'occasione più che l'entrata me la dà l'uscita. Lui ha una mania, non tocca la maniglia del negozio, evidentemente la toccano in troppi, potrebbe essere infettiva. Per entrare non c'è un grosso problema, spinge la porta col braccio e s'infila rapidamente nello spazio aperto, sì, sono entrate un po' plateali, che non passano inosservate, ma non particolarmente strane. Le difficoltà insorgono per l'uscita. La mia porta è di quelle antiche, non antipanico, se sei dentro devi tirarla. Il problema è questo, deve riuscire in qualche maniera a tirare la maniglia verso di se, senza usare le mani (in genere lo fa col polso, ovviamente coperto), e infilarsi con una rapida piroetta in quello spiraglio (con la destra tira, col gomito sinistro allarga lo spazio di uscita). Ammiro sempre le sue uscite, anche perché, lo confesso, spero sempre che sbagli la manovra e invece di uscire si schianti nello spigolo della porta. Un igienista quindi il nostro amico, a dispetto del soprannome che gli abbiamo dato negli anni ottanta: puzzone. Direte voi, "Ma quel puzzone?", no, non quello. Nel corso degli anni a diversi è toccato questo titolo, non è appannaggio di uno solo, lui è stato il primo a potersi vantare di questa odorificenza, no, scusate, onorificenza. Anche adesso, che non è più un ragazzino, non profuma di rose e, la cosa più sorprendente, sapete cosa fa di mestiere? Il maestro! Se sarà stato un bravo precettore, tra qualche anno mi troverò una frotta di ragazzini, maniaci del jazz, maleodoranti, ma abilissimi ad entrare nei negozi senza mettere le mani sulla maniglia. Potremo organizzare anche dei campionati: vince, tipo limbo, chi riesci a passare nel pertugio più piccolo.

Diario del 11 febbraio
-1. Abbiamo finito ieri con la limbo dance, ricominciamo oggi con la breakdance. Un tipo moleggiato, cappellino rovesciato, mi chiede, "Dov'è la musica breakdance?", "Non ne ho", scandalizzato "Non ne aveeteee?", "Eeh ... no", sempre più irato "Come mai?"; non so proprio cosa rispondergli senza correre il rischio di un'ulteriore incazzatura, ma in quel momento mi salva una strombazzata (ormai faccio anche da portinaio del condominio, quando uno vuole entrare claxa, io schiaccio il telecomando e voilà la sbarra si alza), seconda impaziente strombazzata "Chi cavolo è?", dal fondo del negozio si alza un "Viva gli sposi!" (non è il breakman, ma un altro cliente); cosa vorrà dire? Forse sa qualcosa che io non so, magari una coppia di miei clienti è venuta a farsi fotografare dopo la cerimonia nuziale davanti alla vetrina (non male come idea, potrei fare come i possessori di ville, affittare il negozio per una matrimonio rock); la spiegazione è diversa, "Quando sento suonare i claxon, come adesso o quando sono in coda, urlo sempre per atto riflesso Viva gli sposi".
Telefono, "Discooocluuub", "Sono Al, hai qualcosa di un certo Mike Oldfield?", "Belin, sì", "Ma chi è? Può piacermi?", il grave è che quello al telefono è un giornalista.
Tre ragazzi trafelati, la ragazza mi chiede "Possiamo trovare il cd Cattura di Renato Zero?", "No, è fuori catalogo", interviene l'Uomo di Vobbia (uno dei primatisti di Disco Club in quanto a concerti visti) "Ma cos'è? Una caccia al tesoro?".
Conclude la giornata un potenziale cliente sulla notizia, "Cerco il dvd di Dylan del trentesimo anniversario", è un po' in ritardo, ormai siamo arrivati al cinquantesimo anniversario, e, alla mia risposta negativa, ci lascia con "Vado a prenderlo alla Fnac", beh, il ritardo in questo caso è minore, solo questione di mesi.

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