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Il Diario di Disco Club Il Diario di Disco Club Diario - Dal 13 al 20 gennaio
 

Diario - Dal 13 al 20 gennaio Hot

Diario del 13 gennaio
Il primo cliente del mattino è Luca, di ritorno da tre settimane di viaggio di nozze, "Sai cos'era la prima cosa che facevo al mattino alle Maldive? Leggevo il tuo Diario". Diario Intercontinentale! Adesso c'è un altro cliente in viaggio di nozze, Giorgio, quando torna gli chiedo se anche lui ci leggeva tutte le mattine: anzi, Giorgio, se ci sei batti un colpo.
Ancora una volta contrasto giovani/vecchi nel pomeriggio. Una signora oltre i settanta guarda un po' di caselle, poi mi chiama, "Chissà cosa cerca?"- mi chiedo - "Bocelli, Claudio Villa o una cassetta di liscio?", sbagliato, "Dei Supertramp cos'ha? Vorrei Breakfast in America o un The Best", già mi spiazza, ma ancora di più quando continua con "Dove trovo gli Emerson, Lake e Palmer?", e continua "Ho perso un po' di dischi di quegli anni, le porto una lista per ordinarmi quelli che non ha. Per ora mi dia Pictures at an Exhibition". Paga, le passo il cd e mi allontano dal banco per servire un altro cliente, nel frattempo entrano due ragazzini; quando ritorno al banco, uno dei due teenagers mi si avvicina, "La signora che è appena uscita ha comprato qualcosa?", sono di nuovo spiazzato "Cos'è, il nipotino che controlla la vecchia rimbambita per paura che dilapidi il patrimonio?", lo scruto, sembra serissimo, "Sì ha comprato un cd", "Ah, perché l'ho vista che s'infilava qualcosa in un sacchetto". Eccolì (toulì), il contrasto giovani/vecchi, però rovesciato: la vecchietta compra rock, i giovani Mengoni e, nel frattempo, stanno attenti che l'arzilla signora non mi freghi qualche cd.

 

Diario del 14 gennaio
Un cliente sui sessanta mi vuole fare un ordine, "Ho il titolo sul telefonino", lo prende e lo allontana sempre di più dai suoi occhi, "Non riesco a vedere", "Aspetta", prendo dal cassetto un paio di occhiali da presbite (-2) "Tieni", li inforca "Adesso sì che va bene", "E certo, li tengo apposta per voi questi occhiali, non ci vedete più un belino, ma non vi portate dietro gli occhiali, fate i giovincelli". Ecco, questo episodio mi fa venire in mente l'altro avvenuto ieri con la vecchietta rockettara e mi riporta a un vecchio progetto, già esposto nella puntata del Mondo visto da Disco Club del 26 novembre 2010: quello della Casa di Riposo Disco Club. Purtroppo la casa in questione appartiene al pluriespulso e quindi in questo momento, vista la sua assenza dal negozio, rende improponibile il progetto. Peccato! Pensate, una villa con tanto di piscina, sulle alture di Genova, perfetta per accogliere i miei ex-giovani rockettari, ognuno col suo corredo di dischi, riviste, memorabilia, non solo musicali (a proposito oggi U Megu ha ricevuto l'ennesimo inutile libro sulla storia di una misconosciuta società calcistica, questa volta il F.C. Soragna 1921), biliardo (sempre du Megu), dvd di film (sempre lui, U Megu, ha un cofanetto quadruplo di una famosa pornostar ungherese); insomma un vero e proprio paradiso (musicale) in terra, con una mancanza: le donne. Però, a ben pensarci, la vecchietta di ieri potrebbe essere una prima ospite di sesso femminile in mezzo a questo agglomerato di "giovani" pensionati, anzi, più che ospite, badante.
http://www.discoclub65.it/il-mondo-visto-da-disco-club/archivio-mainmenu-44/3907-il-mondo-visto-da-disco-club-la-casa-di-riposo.html

Diario del 15 gennaio
Richieste strane questa mattina. Coppia di giovani, lui, aspetto e parlata un po' da coatto, mi chiede, "Fate mica i film?", "?!?!?".
Altra coppia, più anziana, sempre l'uomo a parlare, "Avete le microcassette?", "?!?!?".
Telefono, "Sono quel ragazzo che viene sempre", "?!?!?".
Ecco poi l'immancabile vecchietta, vicina agli ottanta, ma decisamente briosa, vestita in maniera elegante e truccata, "Cerco quella canzone che fa" - si mette a cantare - "Dipendesse da me ci penserei ...". Decido di aiutarla, cerco su youtube, mi appare una certa Titti Bianchi, "giovane" promessa emiliana (ha solo 63 anni), "Eccola! E' lei, è sempre a Radio Zeta", poi mi da un suggerimento, "Si rivolga a questi, non a quelle ...", non completa la frase, ma fa una faccia schifata indicando i miei cd in vetrina, "Dia retta a me che vado sempre a ballare e questi sono i cantanti che fanno vendere".
E' il momento della terza età, riappare il pensionato, che, qualche tempo fa, ci ha allietato con una barzelletta al giorno. Questa volta non ci fa ridere (o almeno non è la sua intenzione), mi mostra un cd, "Sai cos'è?", "No", "E' un programma per il computer, tu scrivi tutte le lettere dell'alfabeto, poi scannerizzi il foglio e questo programma usa la tua calligrafia per scrivere. Pensa, mandi i messaggi ai tuoi amici con la tua calligrafia!", è entusiasta, "Forte, eh?", e per rafforzare l'affermazione mi rifila una gomitata nel fianco.

Diario del 16 gennaio
"Quanto costa l'ultimo di Renato Zero?", "Carissimo, da quando si fa i dischi da solo, spara dei prezzi esagerati", "Beh insomma ..." penso che la signora davanti a me si sia scandalizzata per il prezzo e voglia dargli del ladro, invece "Renatino è valido, eravamo sorcini insieme e insieme siamo cresciuti, lui è un artista, se li merita tutti i soldi che chiede", contenta lei, contento anch'io di eliminare un altro pezzo della collezione natalizia.
Ogni giorno s'impara qualcosa, una coppia mi chiede "Avete musica per il reiki?", già su questo mi colgono impreparato, prende tempo "No, ma potrei ordinarla, se voi mi date dei titoli precisi", lei "Non saprei, è una musica particolare", lui "Pensi, ogni tre minuti suona il campanello". Ecco la lezione del giorno, esiste una musica per la meditazione che si chiama reiki e questa prevede ogni tre minuti uno squillo di campanello (il telefono e il postino che suona alla porta non valgono). Ho controllato su youtube, è proprio così.
Oggi piove e, per la prima volta, vedo Marino, l'uomo arancione, che entra con l'ombrello, di che colore? Ovviamente arancione. Scarpe, calzoni, giacca, portafoglio, tre braccialetti, orologio e ombrello, tutti arancioni. Gli indumenti intimi di che colore saranno?
A dire il vero, oggi di cose ne imparo due, una signora mi chiede un cd di Konstantin Wecker, "Non lo conosco", "Com'è possibile? Non è uno sconosciuto. E' un cantautore famosissimo (tra l'altro, dopo, scopro che è nato solo ventidue giorni prima di me), possibile che a Genova non si trovi niente? Ho già provato da Feltrinelli e anche loro manco lo conoscono (che strano)". Vorrei dire alla signora se ha mai provato a chiedere in un negozietto di dischi (tipo il mio) di Amburgo, se hanno cd di De Gregori, Guccini o De Andrè, ma lascio perdere, "Eh sì, ha proprio ragione, Genova è proprio il terzo mondo musicale, e non solo".

Diario del 17 gennaio
Ormai sono abituato alle richieste più strane, ma una signora oggi riesce a sorprendermi. Eccola davanti a me, "Scusi, siete voi che organizzate il servizio di pullman per il concerto del 27 gennaio a Milano di Bublè?", "Come?", "Sa, io vorrei andare, ma non voglio fermarmi a dormire a Milano". Possibile che ci siano a Genova un'ottantina di persone disposte a prendere il pullman per andare a vedere Bublè cantare al Mediolanum Forum? E come le è venuto l'idea che fossi io l'organizzatore di questo pellegrinaggio? A dire il vero una cosa del genero l'ho fatta, ma tanti anni fa (29 maggio 1984) e per andare a vedere Bob Dylan (non Bublè) e all'Arena di Verona (non al Forum); tra l'altro quel pullman è il primo che, a detta dei partecipanti (io non c'ero), ha usato un nuovo propellente, non benzina, non diesel, non elettricità, ma solo ed esclusivamente ... fumo.
Ieri Marino, l'uomo arancione, è venuto a comprare il cd di Laura Pausini (altro avanzo natalizio), oggi torna e compra l'ultimo di Springsteen, così posso notare un'altra particolarità, oltre a tutto l'arancione che vi ho elencato ieri, oggi ho visto che anche gli occhiali e la cordicella che li sostiene sono dello stesso colore. Quando se ne va ho l'impressione che ci sia qualcosa di stonato; subito non capisco cos'è, poi lo guardo mentre si allontana e mi rendo conto che tutta quella macchia colorata viene portata via da due basi nere: le scarpe. Cercherò di procurargliene un paio arancioni.

Diario del 18 gennaio
Pochi giorni fa vi ho parlato del progetto "Casa di riposo Disco Club", forse dovrei tenere libero un reparto adibendolo alla salute mentale, visto che quelli che vanno oltre la stranezza incominciano ad essere un po' troppi. Oggi torna Andrea, quello dei Duran Duran, "Ciao, sono uscito adesso dal manicomio, al sabato mi mandano a casa. Sono arrivati i dischi che ho ordinato?", "No, ti arriva la settimana prossima Liberty", "Il vinile?", "No, ti ho detto che non c'è, arriva il cd", "Ma io voglio solo vinili"; capito, un altro cd che si andrà ad aggiungere agli invendibili; "E Diamond In the Mind?", "No, ti ho detto che arrivano solo cd", "Sì, sì, io voglio il cd": ma come, non voleva solo vinili?
Subito dopo, padre e figlia alla ricerca di musica country, lui, "Avete niente di Bob Watson?", "Non lo conosco, sei sicuro che si chiami Bob", "Sì. sì", "Non è che sia Doc?", "No"; è drastico, ma io gli cerco su youtube un pezzo di Doc, quando lo sente dice, "Ecco, è lui", "Infatti, è Doc", "Ah", rimane un po' perplesso, ma poi, "Tra l'altro la sua è una storia strana, pensa che ha ucciso il figlio Merle, mettendolo sotto col trattore", "Doc????", "Sì". Lui sa tutto di Doc Watson, meno il nome e che difficilmente può avere guidato un trattore, visto che era cieco!
(La vera storia: Nel 1985, il figlio Merle, compagno dì mille avventure, perde la vita alla guida di una macchina agricola precipitata da un declivio fangoso)

Diario del 20 gennaio
Voi non ci crederete, così come io non volevo crederci. Ci ha lasciati! Chi? Lui, il lungodegente dei miei scaffali, il cd ventennale, quello che più volte ci ha dato l'illusione di varcare la soglia ed ogni volta è tornato al suo posto: primo cd del quarto scaffale centrale, lato italiani, seconda fila. Sì, Luna di Gianni Togni.
A dire il vero la cosa è stata veramente inaspettata ed è partita da una stravagante richiesta del Signor G. (no, non un redivivo Giorgio Gaber, ma uno dei due clienti coinvolti nel disdicevole episodio del "che disco di merda compri", risposta sua "cosa vuole quel Panzone di merda?"). Sono già due settimane che mi tortura con una richiesta, "Senti, mi devi dire chi cantava negli anni settanta questa canzone" e incomincia a intonarla con grande trasporto " Tocca solo a me soffrireeee non è colpa tuuuua se non sai se non sai che l'amore non è soltanto quel gioco... e non so dove sei con chi sei dove mai sarai e perchééé????". Nessuno la conosce, ho provato a convincerlo che se l'è sognata un giorno di eccessi di fumo, ma lui è convinto, "No, dai, la musica, come faccio ad essermi inventato anche la musica?". A proposito, se qualcuno di voi riconosce questa canzone, me lo scriva, così potremo accontentare il nostro Signor G.; oggi però è lanciato sugli italiani, compra un altro cd che s'impolverava da più o meno dieci anni in negozio (una raccolta dei vecchissimi pezzi dell'Equipe 84) e poi insiste, "Dammi qualcos'altro d'italiano vecchio". Mi si accende la lampadina, "Perché non prendi Luna di Togni?", lui ride, "Ma figurati, guarda lo prenderei se ci fosse la canzone Semplice". Ci sarà? Non lo so, ma ci provo. Prendo il cd, scorro i titoli e "SEMPLICE!!!, c'è". E' disorientato, "Fammela sentire, non sono sicuro che sia quella", gliela metto su youtube e lui accompagna il cantato di Gianni Togni: la sa a memoria! A questo punto non può tirarsi indietro, lo compra.
Lui esce contento anche perché non c'era il Panzone di merda, che sicuramente gli avrebbe detto "Che disco di merda hai comprato".

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