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Il Diario di Disco Club Il Diario di Disco Club Diario - Dal 21 ottobre al 26 ottobre
 

Diario - Dal 21 ottobre al 26 ottobre Hot

Diario del 21 ottobre
"Discoocluuub", dall'altra parte della cornetta una voce femminile, "Scusi avete anche dischi?", "Qualcuno", "Ah bene, devo fare un regalo, posso venire a fare un buono da voi? Dove siete?", la voce non è troppo giovane e quindi preciso, "Non abbiamo tutti i generi, ad esempio classica non ne ho", ma lei mi sorprende, "Sì, sì, lo so". Ma come, non sapeva dove ero, se avevo dischi, però sapeva che non tenevo la classica?
Sabato un ragazzo mi aveva chiesto se potevo fare la prevendita per due concerti da lui organizzati, "Non ci sono problemi, portami i biglietti". Oggi arriva, tira fuori una serie di fogli e mi dice, "Ecco, deve compilare questi fogli, nella parte in alto, nome e cognome dell'acquirente e sotto il numero di telefono; nella parte centrale a quale concerto si vuole partecipare: c'è l'abbonamento per i due concerti, oppure si può scegliere il primo o il secondo; infine, in basso, quanti biglietti si vuole acquistare". Mi sta prendendo in giro o fa sul serio? Lo guardo: fa sul serio; allora rispondo anch'io seriamente, "Mi spiace, ma, se mi porti i biglietti, come tutti gli altri, te li posso vendere, ma così no, sono solo in negozio, non posso perdere tutto questo tempo". Sorprendentemente è lui che si sorprende "In realtà si tratta solo di scrivere quattro cose". Nome, cognome, telefono, tipologia di biglietto, quantità: sono cinque, forse è per questo che non accetto.
Ivano oggi si esibisce sulle somiglianze, "Gian, sai a chi assomigli?", "No, dimmi", "A Joey Ramone", "Chi? Io?", "Ce l'hai una parrucca coi capelli lunghi?", "Come no?", "Mettitela, vedrai, sei uguale. Non c'è il tuo ministro degli esteri? (si riferisce a Capitan Achab, che,sapendo bene le lingue, intrattiene per conto mio i rapporti con gli importatore stranieri), lo vede, "Eccolo! Sai a chi assomigli tu? A Vasco Rossi", "No, questo non puoi dirmelo", "Va be', allora diciamo De Gregori", "Va già meglio", "Eh sì, perché almeno è genovese" (!?!?").

 

Diario del 22 ottobre
Ho promesso ad una ragazza il cartonato gigante dell'ultimo disco di Vecchioni, oggi è venuta a prenderselo; prima di portarselo via sottobraccio (coraggiosa), mi chiede "E' uscito l'ultimo della Pearl Jam?". Ecco questo è stato al centro delle discussioni odierne, sì perché teoricamente ha ragione la ragazza: Jam è marmellata, singolare femminile, quindi "la". Certo che detto così il negozio sembra trasformarsi in un alimentari specializzato: Jam Club, il club della marmellata.
Un vecchi cliente degli anni settanta vede in vetrina un nuovo cd, "Chi sono i Fungus? Un gruppo prog?", "Sì", "Sono bravi?", "Non ho ancora sentito quest'ultimo lavoro, ma li conosco anche di persona, sono di Genova", lui, quasi scandalizzato, "Ah, no, no, allora lasciali stare lì". Dopo che è uscito, Dario, presente al dialogo, mi dice, "Hai notato che anche per i gruppi genovesi prog degli anni settanta è sempre così? La gente sembra evitarli, perché conosceva il cantante sin da bambino e a scuola era un casinista, oppure la sorella del batterista è uscita con un suo amico o ancora quello stronzo del bassista ha fatto dei debiti per comprarsi gli strumenti e non li ha mai pagati, oppure quello è sampdoriano (o genoano), quindi un nemico", s'intromette Davide di Moneglia, "Io conosco il bassista dei Fungus, è il mio dentista".....

Diario del 23 ottobre
Uno dei soliti pensionati imprecisi con i titoli cerca una canzone. "Non so come s'intitola, ma ripete spesso Tonight Tonight, la canta una donna che si chiama Sheryl e direi Like", "Sei sicuro? Io non conosco nessuna Like", "Sì, sono sicuro, non so se è con la k o con la ch, se con la y o con la i, ma il nome è quello", "Io conosco una Sheryl Lynn che cantava una trentina d'anni fa", "No, no, di n non ce ne sono". Cerco su youtube un pezzo della Lynn, "Senti un po'", "Belin, è proprio questa, anche questa volta me l'hai trovata, come s'intitola?", "Shake It Up Tonight", "Lo vedi che Tonight c'era".
In chiusura entrano tre cinesi, non locali, turisti, una delle due donne si arrangia con l'italiano, "Vogliamo musica locale", dapprima pensiamo che voglia qualcosa in dialetto genovese, poi però lui si mette a cantare O sole mio e capiamo che il loro locale è un po' più esteso. Li accontentiamo con una compilation di musica italiana vintage (anche O sole mio) e loro ci ringraziano con sorrisi e inchini; chiedono dove è la stazione, "Qua di fronte", altri ringraziamenti e inchini, "E per mangiale? Anche in stazione?", "No, vi faccio vedere"; li accompagno fuori e mostro loro il ristorante che è a cinquanta metri da me, "Quello lì, si chiama Rustichello", "Lustichello?", "No, Rustichello con la r", "Sì, Lustichello, glazie, allivedelci", "Ciao", non l'avessi mai detto, l'uomo specialmente si entusiasma per il mio "ciao", altri sorrisi (o sollisi?) e inchini, e risponde con una serie di "ciao", che mi accompagnano fino al rientro in negozio.

Diario del 24 ottobre
Prima telefonata, sul display "telefonata privata", sono tentato di non rispondere, in genere sono rotture, lunedì ho ricevuto otto, dico otto, telefonate da otto diversi operatori di call center per conto di Seat-Pagine gialle (tra l'altro cosa assolutamente inutile, chi è che guarda più l'elenco telefonico?), alla fine però schiaccio il pulsante telefonino, "Discooocluuuub" (tanto per far capire che mi hanno disturbato), "Pronto, Disco Club?", deve essere sorda, l'ho appena detto, "Sìì", "Vorrei parlare con l'incaricato all'energia elettrica", ma cosa dice questa?, "Mi dispiace, ci sono l'incaricato alla telefonia, al gas (anche se non ci serve), ma quello all'energia elettrica è uscito, buongiorno".
Una strana coppietta, giovani, sui venticinque anni, lui, forse, qualcosa in meno, cercano un cd di Steve Hackett, lo abbiamo, "Quanto costa?", "Diciannove euro", lo guardano e riguardano, lei dice "Lo vuoi?", lui "Mi piacerebbe, ma costa troppo", lei "Va bene, te lo prendo io, ma scordati altri regali per Natale". Avvicinandosi alla cassa, vedono sul banco il cd di Fabri Fibra (cosa ci fa sul banco? Me l'ha rifilato il rappresentante) e incomincia tra loro una discussione su cosa sia (in realtà è in un formato insolito, più grosso di un normale cd), alla fine lei dice "E' un 45 giri", lui lo maneggia e conclude "No, è più piccolo; sì, ma allora che cos'è?": proprio non gli passa per la testa che possa essere semplicemente la deluxe edition di un cd.
Una signora sopra i settanta mi passa un foglio, "Ha questa rivista?"; si tratta di Jamboree, le passo l'ultimo numero, lei lo sfoglia "Ci deve essere un articolo su mio figlio ... eccolo" e mi indica una pagina dedicata a Elvis Presley. Tou li', dopo il figlio di George Harrison, mi tocca la mamma di Elvis? La guardo ed effettivamente di anni ne ha, nonostante un tentativo di nasconderli dietro un pesante trucco, con la presenza di un accompagnatore di almeno vent'anni più giovane, e, colpo di classe (si fa per dire), con un extension (di pura canapa) che le allunga i capelli di una trentina di centimetri, ma Elvis avrebbe ora settantotto anni! Per fortuna il suo dito si sposta sulla pagina e mi indica l'ennesimo clone del re del rock and roll, siamo salvi: è strampalata ma non del tutto matta.

Diario del 25 ottobre
Aggiornamento sulle telefonate ricevute dal call center di Seat-Pagine gialle: oggi altre quattro, totale della settimana dodici. Alla fine sono sbottato contro una povera telefonista, dalle chiare origini albanesi, che si è presa, non gli insulti (non mi permetterei mai, non è colpa loro, sono solo sfruttate dal sistema), ma una solenne sgridata che ha cumulato tutto quello che avrei voluto dire agli undici precedenti.
A fine settimana entrano tre ragazzini, più o meno quindici anni, si aggirano per il negozio guardando le caselle; "Non ne conosceranno uno – penso – cercheranno i soliti rapper", poi però sento i loro commenti, "Guarda, ci sono gli Iron Maiden" dice uno sulla sinistra (ho sbagliato, sono metallari), "E da questa parte i miei preferiti, i Pink Floyd", ribatte l'altro, il primo, "Qui i Lynyrd Skynyrd", l'altro "... e i Quicksilver". Ho proprio sbagliato, questi sono globalmente rockettari, non resisto, devo sapere come mai conoscono tutti questi artisti, per loro, preistorici. "Scusate ragazzi, ai vostro coetanei (vedi il terzo che li sta a sentire come se fossero degli alieni) non frega niente di questi gruppi, come mai a voi piacciono?", "E' stato mio papà a farmeli conoscere – dice il primo - lui suonava in un gruppo, facevano parecchi concerti, anche se non hanno mai inciso un disco. Suo zio – e indica il secondo – invece era famoso e ha fatto dei dischi", "E chi è?", gli chiedo, "Bob Quadrelli", "Grande, e come sta?" è la domanda che mi sfugge e non avrei mai voluto fare, ma la risposta è rassicurante, "Bene, bene, grazie, si è ripreso alla grande".

Diario del 26 ottobre
E' un classico dei miei clienti, ordinano un disco d'importazione dall'Olanda e mi chiedono "Quando arriva?", "Minimo una settimana", dopo tre giorni passano "Non mi hai chiamato, ma per caso è arrivato il mio cd?", "Ti ho detto minimo una settimana", "Ah sì, ma sai ero di passaggio", "Non preoccuparti, siamo tutti di passaggio". Altri tre giorni e la scena si ripete, nel frattempo il disco incriminato è uscito anche in Italia, "Non è ancora arrivato, però ho visto che lo hai in vetrina. Non potresti darmi quello?", "Ti avevo detto di aspettare l'uscita italiana, adesso cosa me ne faccio di quello che arriva da Bertus e costa più caro?", lui, piagnucoloso, "Te lo pago di più, ma non farmi aspettare ancora"; sembra una questione di vita o di morte (e non semplicemente di aspettare due giorni in più l'agognato cd), glielo do e ovviamente al prezzo normale, rimettendoci io su quello in arrivo. Qualcuno si supera, ad esempio il geometra: mi ordina il nuovo dei Prefab Sprout, in uscita lunedì 7 ottobre, pur sapendo di essere a Londra l'8, per vedere il concerto di Crosby, Stills & Nash alla Royal Albert Hall. Quando torna, noto che non è insistente come al solito nel chiedere "Ma quando arriva?", e, quando gli dico che è arrivato, non sembra molto entusiasta, lo compra, se ne va al bar a mangiare, ma dopo pochi minuti rientra col famigerato cd in mano, "L'ho già preso a Londra, non potresti provare a venderlo?".
L'oscar odierno spetta però a una ragazzina, la vedo aggirarsi per il negozio come un pesce fuor d'acqua, allora le chiedo, "Dimmi, cerchi qualcosa?", lei, sollevata, "Sì, l'ultimo in studio dei Pink Floyd", "E' uscito diciannove anni fa", "No, quello dell'anno scorso, Wish You Were Here", "Per quello devi raddoppiare: trentotto anni fa", "Ah, boh, che ne so io, ce l'hai?", "E vuoi che non abbia l'ultimo dei Pink? Tieni", e le faccio anche lo sconto, un po' per la simpatia, e un po' perché spero che continui a prendere "l'ultimo uscito l'anno scorso di ...", chessò Beatles, Led Zeppelin, Doors e così via.

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