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Il Diario di Disco Club Il Diario di Disco Club Diario -Dal 14 al 18 maggio 2013
 

Diario -Dal 14 al 18 maggio 2013 Diario -Dal 14 al 18 maggio 2013 Hot

Avevo detto che non sapevo se sarei andato avanti col diario quotidiano di facebook, ma, appena l'ho scritto, sono stato investito da una valanga di richieste di continuare e, a queste, si sono aggiunte quelle di chi non è sul social network e vuole leggerle sul queste pagine. Quindi vado avanti, finchè ci riesco e fino a quando c'è qualcosa da raccontare, e sul sito pubblicherò il riepilogo settimanale.

facebook disco club

 

Diario del 14 maggio
E va be', tiremm innanz!, come disse Amatore Sciesa tanti anni fa e, sperando di non fare la stessa fine, andiamo avanti col nostro diario.
La mattinata ci è stata riempita da un nuovo simpatico cliente, per l'appunto lombardo: il bustocco Maurizio. Da quando è andato in pensione si è trasferito a Genova e da qualche tempo è nostro assiduo cliente; ha una notevole memoria per la musica pop degli anni 60/70/80, conosce quasi tutti i gruppi e i loro componenti, ma ha una strana abitudine: traduce sempre i nomi dei gruppi in italiano ed è prodigo di spiegazioni, ed ecco quindi, "Hai qualcosa dei Blue Aeroplanes? Gli Aeroplani Blu, sono gallesi, ma c'è anche un italiano, Angelo Bruschini", e ancora, "Guarda se mi trovi un cd degli Average White Band, la Band Mediamente Bianca, in quanto c'erano anche due di colore, il suono sembra americano, ma sono scozzesi e c'è anche un italiano (guarda caso) Stefano Ferrone". Ci tempesta così per quasi due ore, ma è impossibile volergliene, è troppo entusiasta e, ripeto, simpatico.
Un altro pensionato (l'età media si sta nuovamente, preoccupantemente, alzando), "Tenete i cd", "Be', sì, cerco di venderli", "Allora avete qualcosa di Rick Renna", "???", forse se ci fosse ancora il bustocco mi potrebbe dire che è l'unico italiano in una band irlandese, ma io proprio non l'ho mai sentito nominare e deludo questo nuovo cliente.
Quando esco per prendere un cd in vetrina, mi accorgo di un inconveniente: qualcuno ha sputato sul vetro. Anni fa la cosa non mi sorprendeva: ad esempio, se mettevo in vetrina un vinile dei Duran Duran, nella notte qualche metallaro lo colpiva, i paninari si vendicavano sui Judas Priest, non mancava la motivazione politica e Guccini era un bersaglio prediletto. Adesso però non succede quasi mai, vado a controllare, mi metto sulla traiettoria e....non ci posso credere..controllo meglio, ma sì, lo sputo è proprio indirizzato verso quei due cd, quelli di un mio amico e grande musicista: Beppe Gambetta! Beppe hai mica fatto un torto a qualcuno? Oppure è solo invidia? Prendo il vetril un pezzo di carta e tolgo l'oltraggio. 

 

Diario del 15 maggio
Verso mezzogiorno siamo in negozio io, il geometra, il calciatore e l'elettrico, quando sento due voci fuori, davanti alla vetrina, "Secondo me non ce l'hanno", "Ma sì, che ce l'hanno", "Non è il loro genere", "Va be', io ci provo", ed ecco i proprietari delle due voci, marito e moglie di mezza età (a proposito, a quanto si può quantificare adesso questo periodo della vita?), il marito "Adesso ci riderete dietro per la richiesta, ma per caso avete un cd di Carosone?", all'elettrico sfugge un sorriso, non per la richiesta, ma per il preambolo, "Ecco, vedete, che ridete", "Ma no – intervengo io – vado a vedere". Non c'è niente e, sempre il marito, "Lo immaginavo, è musica vecchia. Grazie lo stesso. Buongiorno". Escono e appena fuori sentiamo sempre il marito (donna di poche parole la moglie) che dice "Adesso quei quattro rideranno per dieci minuti".
Ora mi chiedo, ma se uno pensa che la musica che sente faccia ridere gli altri, vuol dire che non ha una grande opinione del suo artista preferito. In genere quando qualcuno mi chiede Pupo, Orietta Berti o Mino Reitano, e io rispondo che non ce l'ho, ci rimane male, perché secondo lui quello è il migliore di tutti i cantanti. Questo di oggi invece, che pure ha chiesto il disco di un artista che ha rappresentato qualcosa per la musica italiana, è entrato pensando di farci ridere ed è uscito convinto di averci fatto ridere. Boh.

Diario del 16 maggio
Giornata intensa. Alle 8,35 mentre sto arrivando in negozio incontro il bustocco (vedi diario del 14), lo chiamo "Maurizio, dove vai?", "Sei già qui? Non sapevo che aprissi così presto. Posso tenerti compagnia?". E infatti lo fa per circa un'ora e mezzo, riempiendomi di traduzioni, aneddoti vari e curiosità. L'ho già detto, è una persona troppo gentile, simpatica ed esuberante per poterla trattare male, un altro forse lo avrei già cacciato, con lui invece partecipo anch'io al gioco "ti ricordi quello che...?". A dire il vero, siccome ormai viene tre giorni alla settimana, dovrei inaugurare una nuova rubrica "L'enciclopedia del rock vista dal bustocco". Mi limito a farvi partecipi di qualcuna delle innumerevoli sue uscite: vede il nuovo cd di Billy Bragg "Lo chiamavano il nasone, ha incominciato con i Riff Raff e, pensa, un negozio di dischi di Gallarate ha preso il nome da questo gruppo", altro nuovo disco "Questi sono i Sarebbero potuti diventare giganti (???), sì i They Might Be Giants, fanno una musica allegra", tocca all'edizione speciale per i 25 anni di Green dei R.E.M., e "Lo sai che Michael Stipe ce l'ha con Moby? Lo sai perché? Quando la gente lo incontra per strada lo scambia per Moby e lui s'incavola", compra un vinile dei T.Rex e "Dopo la Beatlemania era venuta la Bowiemania e la Bolanmania, i due erano rivali, ma amici, quando Bolan è morto, Bowie è andato ai funerali". A conclusione della sua performance, gli chiedo (siccome non è molto che viene da me), "Dove li compravi prima i dischi?", "In via XX, alla Snaf".
Dopopranzo. Io e il pluriespulso Carletto. Entra un suo collega dell'ospedale; una volta questo l'ho chiamato col nome di un altro collega, Rossi, e da quel giorno ogni volta che entra lo chiamo in una maniera diversa, oggi ho scelto il genovesissimo Parodi, "Ciao Parodi, hai visto chi c'è?", "Sì, ma intanto lui non mi saluta mai, nemmeno quando lo incontro sul lavoro", e io, rivolto a Carletto, che vedo annaspare alla ricerca nel profondo della sua memoria di una voce, un volto, "Dove lo hai visto?", "Maaa, qui" con un mezzo punto interrogativo, "Belinone, è un tuo collega di San Martino, come si chiama?", e lui, sicuro di fare una bella figura, "Parodi!". Coro: "Scemo, scemo, scemo".
Concludiamo la giornata con un altro cliente trentennale, che conosco da quando aveva sedici anni e pesava 120 chili, adesso ne ha quarantasei e pesa 140. Dopo la musica la sua passione è il mangiare, anzi forse no, devo riformulare la frase: dopo il mangiare la sua passione è la musica. All'epoca quasi solo Pink Floyd, più recentemente (forse per la stazza simile) Popa Chubby, questa volta mi ha ordinato un dvd dei Nirvana, "Allora è arrivato il dvd?", "Eccolo", "Porca miseria, non me l'aspettavo. Adesso non posso prendertelo, ho speso tutto per questa pianta", "E che cos'è?", "Un'habanero", "E cöse u l'è?", "Ignorante, il peperoncino dello Yucatan!".

Diario del 17 maggio
Presenza inquietante oggi in negozio. A pomeriggio inoltrato sono alla cassa e chiacchiero con l'amico Francesco, quando mi accorgo che in fondo al negozio si sta aggirando uno strano personaggio, sembra capitato lì per caso e che non capisca bene cosa sono quelle cose quadrate che si trova davanti, è abbastanza giovane e potrebbe anche non avere mai visto un vinile, ma anche i cd li guarda con aria di chiedersi "cos'è questa cosa?"; ha un aspetto torvo e diffidente, prova ad aprire uno sportello che non è riservato ai clienti, da un'occhiata dentro e richiude subito, poi si allontana verso il fondo negozio, guarda di sfuggita il jazz, ma anche questo non sembra attirare la sua attenzione, gira dall'altra parte e apre un cassetto dove tengo i rimpiazzi, gli dico "No, scusa..." ma lui ha già chiuso e, dopo avermi lanciato uno sguardo di sbieco, torna indietro, rigira in fondo e si avvicina nuovamente ai vinili nuovi, ne prende uno, lo soppesa, ha sempre più l'aspetto di uno che sia stato sbalzato dal medioevo ad oggi o da un altro pianeta più arretrato del nostro (cosa improbabile quest'ultima) su questo, ecco che arriva alla cassa, allungo la mano per vedere se capisce quello che deve fare ed effettivamente lo capisce: mi passa il disco, è l'ultimo degli Uriah Heep "Into the Wild". Costa 22,00 €, gli faccio lo sconto per vedere se qualcosa in lui si smuove "Sono 20,00 €", lui sguardo fisso, io allungo di nuovo la mano ed ecco che mi ci fa letteralmente cadere dall'alto due fogli spiegazzati, li apro, sono 20,00 €: ha capito, ma non so se dalle mie parole o dal display della cassa. Lo ringrazio e lo saluto, ma lui non risponde (sarà mica muto) si gira e se ne va e finalmente qui da un segno di vita: sulla soglia si ferma e guarda le foto che io ho preso del palazzo dove poi ha avuto (ed ha tuttora) sede Disco Club, mentre era in costruzione (metà anni '60): quelle cinque foto attirano veramente la sua attenzione, le guarda per circa trenta secondi, poi se ne va. Guardo Francesco e ci domandiamo, "Cos'era?", "Chi era?", "Era straniero?", "Oppure un alieno?", "O uno zombi", "Sordomuto? Ma allora perché ha preso il disco?", "Forse perché non sapeva che suonava, lo ha preso per la copertina". Mi viene un dubbio, siccome l'unica cosa che lo ha attratto sono state le foto sulla porta, sta a vedere che non è stato sbalzato dal medioevo, ma semplicemente dai favolosi anni '60; effettivamente se uno avesse dormito per cinquant'anni e si fosse svegliato adesso, non potrebbe non guardarci con diffidenza, cosa che ha fatto lui: quando ho risposto al telefonino girando per il negozio, probabilmente ha pensato "questi sono matti".
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Diario del 18 maggio
Ormai la gente è diventata meteoropatica. Una volta, anche se pioveva o nevicava o era molto caldo, via S.Vincenzo era piena di gente. Mi ricordo una notevole nevicata a febbraio del 1986, quel giorno, pur chiudendo in anticipo di un'ora, perchè le strade erano ormai impraticabili, in negozio vendemmo settanta lp! Ora noi negozianti abbiamo sempre pronta la scusa: con questa pioggia chi vuoi che esca; nevica, hanno paura di scivolare; con questo caldo si sta meglio nei centri commerciali, c'è l'aria condizionata. Oggi pioveva.
Poche le curiosità. Un anziano signore mi chiede "Dove trovo i cd in genovese?", "Non ne abbiamo", "Non ne tenete?", "No, provi da Orlandini", se ne va brontolando e quando è già fuori dalla porta dice a voce abbastanza alta in modo che io possa sentirlo "E' incredibile, siamo a Genova e non tengono dischi in genovese!".
Ieri c'è stato l'incontro con l'alieno, oggi con Dracula. Un altro anziano (evidentemente non temono la pioggia), "Avete il cd di Renato Zero Artide Antartide?", "No", "E lo so, lo vuole mia moglie, ma non lo trovo da nessuna parte" questa cosa però non lo rattrista, anzi sembra rallegrarlo e ci regala un sorriso che blocca il nostro; nella parte centrale superiore della bocca c'è un gran vuoto, con solo due denti aguzzi alle estremità: Dracula?

 

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