Come il tributo ai Pavement di cui abbiamo parlato qui qualche settimana fa, anche Days Before The Day degli Yuppie Flu arriva dalla Homesleep, e di quell’etichetta porta avanti lo spirito libero e l’estetica legata a tanto “indie rock” americano.
Vale in proposito quanto già detto, ma è necessario rilevare che la musica di questo disco va ben oltre il tributo ad un modello considerato inarrivabile; un piacevolissimo incrocio tra suono chitarristico e soluzioni elettroniche accompagna le dieci canzoni che oscillano come un carillon moderno tra stupore e decisione. Il cantato, in lingua inglese, non tradisce (come spesso capita) le origini nostrane del cantante e disegna melodie al tempo orecchiabili e inconsuete. Quasi l’atlantico sia, in fondo, solo una formalità geografica. E la musica non abbia davvero confini. (Marco Sideri)