Eccellente debutto, questo dei Tales of Kaledrina. Il gruppo di Genova – ma, forse, sarebbe corretto parlare più di un progetto – è composto da sette ottimi musicisti, molto preparati sotto il profilo sia compositivo sia tecnico-esecutivo. Iscariot si articola in tredici tracce, dall'ispirazione astronomica ed esoterica (come lo splendido artwork conferma pienamente). La musica è varia e molto moderna: un post rock elettronico, che alterna riusciti episodi ambient ad altri di prog spaziale pinkfloydiano e di dark wave anni Ottanta, filtrati tuttavia in maniera personale, attraverso una sensibilità artistica di classe e molto attuale. I Tales of Kaledrina puntano infatti sulla creazione di atmosfere evocative e suggestione pare essere la parola d'ordine di tutto il lavoro. I pezzi di Iscariot presentano una valida ricerca timbrica e una grande cura per il suono, in ogni sua declinazione.
Tra i brani che ho gradito maggiormente: la stupenda iniziale Ghost Ballad, le siderali Aldebaran e Cosmic Dementia, nonché Erased Song, la crimsoniana Fractured, la cosmica Andromeda Strain e la conclusiva Chernobyl Luna Park, ma tutto il disco è compatto ed uniforme, assestandosi su ottimi livelli. Colpisce il taglio minimale, eppure densissimo di spunti, delle diverse composizioni. Un grande lavoro, come sempre in questi casi, viene fatto con tastiere e sintetizzatori: il paesaggio sonoro creato non è comunque di tipo solo semplicemente futuristico, ma trasuda una ricerca emozionale notevole. (Davide Arecco)