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Musica italiana Recensioni Italiani AMBROGIO SPARAGNA - Vola vola vola - Canti popolari e canzoni
 

AMBROGIO SPARAGNA - Vola vola vola - Canti popolari e canzoni AMBROGIO SPARAGNA -  Vola vola vola - Canti popolari e canzoni Hot

AMBROGIO SPARAGNA -  Vola vola vola - Canti popolari e canzoni

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Vola vola vola - Canti popolari e canzoni
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La commovente "San Lorenzo" chiudeva un po' in sordina "Titanic", visionario e strampalato album di Francesco De Gregori, sospeso tra l'impegno e il reflusso dei primi anni '80, prim'ancora che la "Milano da bere" trascinasse il Paese nel vuoto pneumatico di una sconsiderata vita a credito, scagliata nel nulla cosmico di una memoria negletta. Ma "San Lorenzo", invece, non dimenticava, stava lì per tramandare, raccontare, rivivere, condividere, come in una ricostruzione testimoniale di Alessandro Portelli, il terribile bombardamento angloamericano che il 19 luglio 1943 colpiva (incredibile dictu) Roma - la cosidetta città eterna -, sconquassando lo storico quartiere di San Lorenzo (e non solo), piccolo grande popolare centro storico nei pressi della Stazione Termini, con l'effetto tragico e nefasto di produrre migliaia di vittime. "San Lorenzo", quindi, un classico della popular music italiana, diventato nel tempo racconto quotidiano, passaparola inestinguibile, testimonianza (appunto), patrimonio popolare trasformatosi in vera e propria tradizione. Oggi abbiamo l'opportunità di riascoltarlo qui in un nuovo emozionante arrangiamento eseguito da Ambrogio Sparagna (grande organettista, cantante, compositore, dalla vita spesa per le sorti della musica folk) e la sua Orchestra Popolare Italiana, che con il Coro Popolare - formato, come l'orchestra, da elementi provenienti dalla gloriosa Scuola Popolare di Musica di Testaccio, diretta sempre da Sparagna - accompagna il canto di un intenso Francesco De Gregori, meno camaleontico del solito, molto ancorato alla narrazione, al testo, alla melodia, più in versione Woody Guthrie che Bob Dylan per intendersi. Perché qui è dalla tradizione che si parte o si riparte, per reinventare il repertorio e tentare di attraversare il megafono che conduce ad una maggiore notorietà, inseguita (e solo se) per approdare ad un'ampia divulgazione che diventi il più possibile consapevolezza acquisita e diffusa. Così in un partecipato mare di voci (rabbrividente, in senso positivo, il coro finale), organetti diatonici, chitarre battenti, strumenti tradizionali di vario tipo, l'ottobre scorso all'Auditorium Parco della Musica di Roma (l'album è la presa diretta di un riuscito concerto), il racconto di quel tremendo bombardamento è tornato a far tremare i cuori, indignare le coscienze, e la speranza di una vita in pace o più in armonia, per cinque preziosi minuti, ha ripreso a "volare" con tutta la sua vitale forza profetica. Il cd ovviamente custodisce molto di più, invitiamo tutti all'ascolto e alla scoperta; per quel che ci riguarda, non abbiamo saputo resistere alla tentazione di soffermarci interamente su questa impagabile pagina di storia, memoria e cultura. Fondamentale. (Marco Maiocco)

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