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Ci sono le ballate, mute o in punta di pianoforte; ci sono le escursioni nella musica popolare, con tanto di banda di paese; ci sono il folk balcanico, le rumbe e il cha cha cha: il tutto riempito di parole avvolgenti, racconti dotti e curati per emozioni crude e irriverenti. Non è semplice, va detto, entrare a fondo in ogni sfumatura del disco; l’umore varia costantemente e qua e là spuntano esperimenti che, a seconda dell’umore, possono apparire eccessivi. Tuttavia è davvero bello ascoltare, per una volta, un disco italiano “emerso” originale, avvincente e completo. Testimoniare un talento definitivamente sbocciato. (Marco Sideri)