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Musica italiana Recensioni Italiani HERMITAGE - As In Open Spaces (Marsiglia Records 2007)
 

HERMITAGE - As In Open Spaces (Marsiglia Records 2007) Hot

ImageVolendo trovargli un difetto diremmo che dura poco, ma pure è vero che le tracce sono solo tre. Loro, gli Hermitage, lo definiscono promo: un termine che un po' fa sorridere. Sì, perchè questo As In Open Spaces vanta in realtà credenziali da vero e proprio EP: registrato presso Green Fog Studio, da cui passa ormai quasi tutto il gotha della scena indipendente genovese; e uscito per Marsiglia Records, label cittadina piccola ma dall’ottimo fiuto come testimonia il successo di quei Port-Royal passati da lì prima di atterrare su Resonant.

In questo caso la materia trattata porta il nome post-rock, per quanto non troppo aderente agli standard; con le chitarre che anche quando più aggressive non puntano mai verso muri di suono compatti come accade con i vari Mogwai ed Explosions In The Sky.

 

Spicca invece molto di più la ricerca di un’identità che a volte viene fuori assemblando più movimenti [Next 5 Km, ovvero la Chicago dei Tortoise traslata in pieno Mediterraneo] altre volte giocando sulla presenza già di per sé piuttosto caratteristica del violino: strumento quest’ultimo spesso complementare ma talvolta cruciale, come in quella Glass che è momento tra i più autentici sentiti recentemente in un disco italiano. A proposito di Italia: 1859 (moustache) dice di un certo attaccamento del gruppo a questioni socio-politiche, con un’intervista a Pasolini mandata in loop e tenuta non sullo sfondo ma in primo piano, amalgamata con il suono generale.

C’è un piccolo caleidoscopio di suoni in questi venti minuti, a fuoco quanto basta da suscitare tanti entusiasmi quante inevitabili aspettative. (Simone Madrau)

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