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Miscellanea Articoli miscellanea Festival di Sanremo - Seconda serata
 

Festival di Sanremo - Seconda serata

Ecco dal nostro inviato speciale, Dario Gaggero, la cronaca della seconda serata. E' stata dura, anche perché oggi arrivano in negozio valanghe di pacchi e deve essere presente. In questo momento si trova in un punto indeterminato tra la Riviera dei Fiori e Genova.
…e mentre eravate impegnati a sorbirvi l’ennesimo derby che vi darà da parlare per i secoli a venire io mi sono sparato la seconda serata di Sanremo.
Partiamo con i caveat di ieri, per chi non fosse stato attento:
Avvertenza 1: lo so, lo so. Non guardate Sanremo perché a) voi ascoltate VERA musica (intellettuale/rock/non commerciale/di impegno sociale…) e quindi non l’avete mai guardato b) bisogna boicottarlo perché non c’è niente da ridere e i ristoratori, gli operatori dello spettacolo, gli impianti sciistici sono senza lavoro da mesi/è uno scandalo tutto quello che li pagano con la gente che muore di fame/fa parte di una cospirazione ordita dai poteri forti per tenerci buoni ma è tutta una montatura, è solo un’influenza, siete delle pecore, ecc.
Continuate pure a non guardarlo e a scassarvi di Masterchef, Grandi Fratelli VIP e campionato di calcio.
Solo non fatene una medaglia al valore, merci.
Avvertenza 2: i seguenti sono pareri personali (miei, di Gian e di qualche altro sventurato che passava).
Se speravate in una sottile analisi musicologica o dotte discettazioni sulla storia personale dei singoli artisti e sul come la loro arte si sia evoluta nel tempo c’è la forte probabilità che rimaniate delusi.
Partiamo?
Conduzione:
Amadeus canta ancora, Fiorello impazza con robe semi improvvisate tediosissime. Canta pure una parodia di Vasco che fa rimpiangere Gigi Sabani et similia. I tempi morti abbondano o forse è solo un’impressione, visto che sta serata sembra non finire mai. Ibra non c’era (meno male).
Presenze femminili della serata:
Elodie presenta (senza infamia e senza lode) e sfoggia una serie di vestiti rossi uno più imbarazzante dell’altro in quanto a foggia e dimensioni. E’ inoltre protagonista di un raccapricciante medley di successi suoi e altrui con tanto di balletto e di un triste duetto (‘Vattene Amore’) col solito Fiorello. Fa pure un monologone finale confuso e infelice prima di fare un pezzo di Mina. Lei è molto carina ma ne facevo anche a meno. Abbiamo anche Cristiana Girelli, calciatrice della nazionale femminile (udite, udite), sul palco a tarda notte.
 
I giovani: altri quattro stasera, ne passeranno solo due
Wrongonyou: nome orrido, look inguardabile (giacca damascata tipo tenda e cappellino da baseball). Non il mio genere (solito pseudo r&b ‘moderno’), anche se per cantare canta.
Greta Zuccoli: vestito rosso a lustrini tipo addobbo di Natale, giovane e carina. Fa una di quelle robe in punta di voce che se fosse in inglese comprerebbero tutti i nostri clienti da donnine tristi. Niente di che, ma anche lei canta bene.
Davide Shorty: capelli da Telespalla Bob, decisamente più presentabile di Wrongonyou. Pezzo che sembra un po’ una roba tipo Mario Venuti che canta un pezzo di Mario Biondi, ma con seconda strofa rappata. Insomma, un mezzo casino.
I Dellai: cult totale. Due gemelli che sembrano Bugo e che probabilmente SONO Bugo scisso in due 25enni grazie a qualche macchinario fantascientifico. Uno dei due sembra non fare un tubo se non atteggiarsi, un po’ alla 883. Ma forse non è vero, è che sono indistinguibili.
Passano Wrongonyou e Davide Shorty. Boh.
 
Gli ospiti:
Questa sera sono decine, troppi troppissimi.
Abbiamo:
1) Tributo a Morricone con quei barbogi del Volo a tenoreggiare a caso.
2) Laura Pausini vincitrice del Golden Globe: lei è vestita con una specie di palandrana di strass e guanti al gomito e sembra uscita dal cast di Harry Potter o simili. Il pezzo fa cagare e somiglia a qualsiasi roba della Pausini anni ’90 mischiata a ‘E poi’ di Giorgia. Lei però è simpa ed è protagonista dell’unica gag riuscita della serata (canta ‘The Rhythm of the Night’ con Fiorello che fa il beatbox e Amadeus che fa lo scemo).
3) Sezione vecchie glorie: Gigliola Cinquetti, Marcella Bella e Fausto Leali impegnati in una carrellata di loro successi Sanremesi. Abbastanza ben conservati, tutto considerato. Menzione speciale per la pettinatura da Leone del Mago di Oz di Marcella.
4) Gigi D’Alessio accompagnato da uno stuolo di improbabili rapper napoletani a loro volta accompagnati da un produttore vestito e pettinato come Rob Halford dei Judas Priest. Tremendi.
5) Achille Lauro con mega treccia che fa il suo twist accompagnato da Santamaria e consorte che ballano alla Pulp Fiction come nel videoclip. Niente lacrime di sangue o effetti speciali, niente sufficienza.
6) C’è pure Alex Schwazer, protagonista di una storia di doping della quale non ho capito una ciolla. Secondo me ci ha capito poco anche Amadeus.
I Big (o presunti tali):
stasera c’era più uniformità, mancando all’appello campioni del degrado vocale come Aiello o Fedez.
O forse tutta questa messe di brutture mi ha ormai ipnotizzato.
Orietta Berti: poco da dire. Pezzo vetusto, cantato molto bene. Nota di demerito per il vestito di paillettes color notte stellata che la fa sembrare un po’ una cantante di liscio su TeleCupole.
Bugo: un uomo distrutto, invecchiato di dieci anni dal Sanremo precedente. Si sperava che questa fosse la sua rivincita dopo le angherie di Morgan ma il pezzo è brutto e forse non ci crede manco lui. Vestito marrone frate che non aiuta il senso generale di sconfitta.
Gaia: non so chi sia ma fa un pezzo che sembra scritto per Elettra Lamborghini (non è un complimento). Ovviamente canta meglio di Elettra, ma non è un complimento manco questo.
Lo Stato Sociale: sono in mille e almeno la metà sono impegnati a correre avanti e indietro e/o a travestirsi da rockstar famose. Un po’ Elio, un po’ Cochi e Renato, un po’ la solita roba che fanno loro. Lodo Guenzi non canta (meno male) e la canzone è troppo incasinata per essere convincente. Mi piace comunque di più di quella della vecchia che balla, comunque.
La Rappresentate di Lista: grande attesa per l’ennesimo gruppo che dall’underground approda a Sanremo. I due titolari sono in rosa shocking (gli accompagnatori in nero mimo) per un brano che è abbastanza sanremese di suo. Dietro a lei che cantava c’era tutto un affannarsi a cambiare repentinamente strumenti che comunque non si sentivano affatto. Boh?
Malika Ayane: il pezzo è carino (per lei sorvolo anche sulla tastierina stile Vacanze di Natale), lei canta bene, il vestito fa cagare. Sembra un incrocio tra Lady Gaga e un reticolato da giardino con tanto di barboncini affacciati.
Extraliscio feat. Davide Toffolo: Echi di world music e di anni ’60 per una proposta troppo poco immediata per il pubblico sanremese standard. Grande look per il cantante e chitarrista in bianco, solita maschera per Toffolo. Se non ho avuto un abbaglio c’era pure uno con un Theremin. Non male.
Ermal Meta: vestito da giostraio, capello arruffato. Non mi è mai piaciuto, ma il pezzo non è pessimo (in ottica sanremese, ca va sans dire) e l’ha cantato bene, falsetto alla Jeff Buckley a parte. E almeno non c’è quella tragedia ambulante di Fabrizio Moro ad accompagnarlo.
Random: non ho capito da dove esca fuori, ma spero ci ritorni presto. Pezzo orrendo, voce incerta. Next!
Fulminacci: grande favorito di Fabio. Effettivamente il pezzo è molto bello, con qualche rimando al cantautorato più pop (De Gregori, Dalla…) e un ritornello convincente. Spero vinca, ma sarà difficilissimo.
Willie Peyote: alte aspettative per Willie Peyote che parte citando Boris (‘La Locura’). Il pezzo è una roba un po’ unza-unza alla Daniele Silvestri quando simil rappa, pieno di frecciatine a destra e a manca nel testo. Non mi è dispiaciuto ma speravo meglio.
Gio Evan: pezzo mezzo recitato, lui in calzoncini e giacca sgargiante che si contorce tutto. Non ho capito bene. Boh? Il fatto che cantasse alle 2 di notte o giù di lì non l’ha esattamente aiutato.
Irama: confinato in albergo causa quarantena preventiva, partecipa lo stesso con l’esibizione di prova (un po’ tipo quando avevano fatto cantare Bobby Solo in playback negli anni ’60). Cambio totale di look (tutto vestito di pelle nera) che lo fa assomigliare a un incrocio tra un giovane Scialpi e Nikki, il metallaro di Deejay Television. Il pezzo è brutto, ma funziona meglio di quella roba patetica e orrenda della ragazza col cuore di latta.
Anche per stasera è finita, finalmente: Fiorello è mezzo addormentato e non ha ancora imparato i nomi degli artisti in gara (leggendo la classifica pronuncia Ghemòn, alla francese).
Primo in classifica generale Ermal Meta, ultimo il grande Aiello.
Dario.156790427 4304552326241214 9212238145137143184 n

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