Pianoforte, fisarmonica (sovraincisa) e voce: questi gli ingredienti del primo ’solo’ di Stefano Bollani, ulteriore e convincente tappa nella costruzione di un universo musicale senza confini, come unicamente al jazz riesce. Da “Norvegian wood” (e qui avviene il miracolo di un Lennon – McCartney che, reinterpretato, non suona artificiale) all’omaggio agli anni ’40 de “La vita intensa”, dal Marco Parente de “Il mare si è fermato” al giocoso e rigoroso Sud America di “El Choclo” e Alberto Ginastera, passando per Prokofiev, Zappa e Monk (un’insolita “Ugly beauty”), ogni canzone delle quattordici che compongono il disco mantiene intatta la sua originalità risultando al contempo omogenea alle altre.
Segno evidente di una grande personalità musicale che traspare dal divertimento e dalla passione che ritroviamo in ogni nota di questo piccolo gioiello. (Danilo Di Termini)