Stampa
PDF
 
Jazz Recensioni JOHN COLTRANE WITH ERIC DOLPHY - Evenings At The Village Gate
 

JOHN COLTRANE WITH ERIC DOLPHY - Evenings At The Village Gate JOHN COLTRANE WITH ERIC DOLPHY - Evenings At The Village Gate

LP-02Se fossimo complottisti, inizieremmo questa recensione ipotizzando che le major discografiche – in questo caso Universal che detiene i diritti del catalogo Impulse! - possiedano decine di inediti del vostro artista preferito che rilasciano sul mercato con estenuante e implacabile lentezza.
Se fossimo solo scettici (magari genovesi!) insinueremmo che il flauto che arriva dopo poche battute di My Favorite Things, non è quello di Eric Dolphy, ma di un suo avatar che, grazie a una qualche forma di intelligenza artificiale, lo replica impeccabilmente.
Ma siamo solo umili appassionati e di conseguenza gioiamo del ritrovamento di questi nastri che il tecnico Rich Alderson registrò nel 1961 per testare l'impianto del Village gate, storico club all'incrocio tra la Thompson e Bleecker Streets, nel Greenwich Village a New York.
Dei nastri in realtà si sapeva: erano apparsi per poi essere inghiottiti dagli archivi (ah che meraviglia poterli percorrere!) della New York Public Library for the Performing Arts e sono stati riscoperti solo di recente. Dopo attento restauro (ma non aspettatevi un sound audiofilo), eccoli in versione cd o doppio ellepi (anche in vinile orange) per colmare lo spazio tra l'apparizione a Newport del 1 luglio 1961 (bootleg disponibile) e quella di Monterey del 22 settembre dove al gruppo si aggiunse eccezionalmente il chitarrista Wes Montgomery (ad oggi mai ascoltato). O, per limitarsi alla discografia ufficiale, per riempire lo iato tra Olè Coltrane, registrato il 25 maggio e il monumentale Live at Village Vanguard dei primi cinque giorni di novembre sempre del 1961 (monumentale musicalmente, perché la versione Complete pubblicata nel 1997 consta di 'soli' 4 cd).
L'ossatura del gruppo di tutti questi titoli, Evenings at Village Gate compreso, è sempre la stessa: oltre ai due sassofonisti, McCoy Tyner al pianoforte, Reggie Workman e Art Davis al contrabbasso, Elvin Jones alla batteria. In Olè si aggiunge la tromba di Freddie Hubbard, al Vanguard fa la sua prima apparizione Jimmy Garrison (e con lui il quartetto che diventerà storico, è finalmente al completo), oltre a un'estemporanea presenza di Ahmed Abdul-Malik nientemeno che all'oud.
E poi c'è la musica (finalmente direte voi!): cinque brani, quasi ottanta minuti per i quali è inevitabile accludere l'aggettivo straordinari. Nessun titolo inedito, anche se When Lights Are Low, qui impreziosita dal clarinetto basso di Dolphy, registrata con il Miles Davis Quintet nel 1956, non sarà mai più eseguita da Trane; e se Greensleeves, originariamente prevista all'interno di Ballads (e poi esclusa fino alla deluxe edition del 2002) rimarrà in repertorio solo per quel magico 1961.
I ventidue minuti di Africa smentiscono (se ancora ce ne fosse bisogno, dopo il ritrovamento delle versioni live di A Love Supreme) la leggenda che Coltrane non tornasse volentieri dal vivo sulla musica che più aveva amato in studio. Mentre i restanti due titoli - My Favorite Things e Impressions - testimoniano del continuo work in progress del sassofonista di Hamlet, capace di suonare questi brani-feticcio (Elvin Jones ha stimato che il Quartetto ha suonato "My Favorite Things" almeno 1500 volte in pubblico) dando incredibilmente la sensazione di essere sempre di fronte a una prima volta, di avere il privilegio di assistere all'atto creativo nel suo sbocciare originario.
Forse, come spesso accade con questi ritrovamenti, Evenings non è l'album con cui avvicinarsi all'universo Coltrane; ma, anche se non siete devoti del culto di una delle più affascinanti figure della musica del '900, forse potete arrischiarvi all'acquisto. Gli scritti del musicologo e forse più grande esegeta di Trane, Ashley Kahn, dei sassofonisti Lakecia Benjamin e Branford Marsalis, del protagonista Reggie Workman e dell'ingegnere della registrazione originale, vi aiuteranno ad orientarvi in un magma sonoro che potrebbe anche travolgervi come l'onda di uno tsunami. Ma con la certezza che quando tornerete a respirare, nulla vi sembrerà più lo stesso. (Danilo Di Termini)

LP-04

LP-01

 

 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Giudizio complessivo*
Commenti
    Per favore inserisci il codice di sicurezza.
 
 
Powered by JReviews

Login