Poesia e fascino infinito. Come precipitare, in sogno, nel mare della tranquillità interiore, e svegliarsi nell’alba di un giorno che rinasce. Meno ermetico di molte altre produzioni ECM, il lavoro del pianista norvegese si pùò accostare ad un “inverno a Venezia” di svenssoniana memoria, depurato dei tocchi maggiormente tecnologici, per lasciare ampio respiro alla bellezza rigorosamente acustica degli strumenti classici. Un pizzico, quindi, anche del Jarrett più emozionale ed intimistico, ma mai freddo ed impersonale come altre apparizioni scandinave, e forse l’ombra dell’ultimo Bill Evans, come nume tutelare a perle preziose che rispondano al nome di “Deep As Love” e “Melted Matter”.
Tutto l’album, comunque, brilla di luce propria, soffusa e rarefatta come un respiro nella brina d’autunno. Da Brividi. (Massimo Villa)