Sono passati pochi mesi dall'uscita del bel live registrato insieme al contrabbassista Thomas Morgan per ECM ed ecco un nuovo progetto di Bill Frisell che segna il debutto del chitarrista per la prestigiosa Blue Note. Ciò nonostante "Harmony" più che un disco jazz andrebbe correttamente catalogato alla voce 'Americana', ove con questa si intenda quel genere musicale contemporaneo che trova le sue radici nella tradizione del roots rock e del country. Da lì arrivano "Hard Times" di Stephen Foster (composto a metà dell'Ottocento è stato ripreso un po' da tutti, Dylan compreso), il tradizionale "Red River Valley" (eseguito 'a cappella'), il brano di Pete Seeger "Where Have All The Flowers Gone".
E sia "God's Wing'd Horse" che "Fifty years", entrambe composizioni originali di Frisell rientrano ineccepibilmente in questa categoria, anche per le atmosfere create dalla delicata voce di Petra Haden (vera co-protagonista del disco). La scelta di un trio di sole corde formato oltre che dal leader, dal violoncellista Hank Roberts e dal chitarrista Luke Bergman, accentua la sensazione di un disco molto intimo, quasi da camera: anche "Deep Dead Blue", tratto dall'omonimo disco in duo con Elvis Costello, "On The Street Where You Live" da My Fair Lady e l'immortale "Lush Life" di Billy Strayhorn non si discostano da questo mood: ma siamo in autunno e forse è il momento migliore per apprezzarne tutte le raffinatissime sfumature. (Danilo Di Termini)