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M-Base, una sorta di nuovo jazz con forti contaminazioni groove-funky, che negli anni ’80 aveva coinvolto anche una grande vocalist come Cassandra Wilson. Coleman ne era il portatore di maggior pregio, se non l’inventore. Ora, dopo svariati album, che nella maggioranza dei casi hanno tracciato una linea di progressivo avvicinamento ad uno stile più personale, il saxofonista di colore pare abbandonare definitivamente l’irruenza black degli inizi e raggiungere una maturità che fonde alcune istanze world music (vedi i vocalizzi di Malik Mezzadri) con la contemporaneità di fraseggi precisi e mai banali.
I compagni d’avventura sono del tipo che non si dimentica facilmente: Finlayson è semplicemente strepitoso alla tromba ed il basso elettrico di Tidd riesce a dipingere rari pannelli di delicata possenza. (Massimo Villa)