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L’interplay fra i due è straordinario, ma ancor più eccitante è la musica che questo incontro produce, innovativa e mai sterile, con punte di autentico lirismo come in “No waltz for Paul” o nell’evansiano “Suspentions points”. In tre brani la felice presenza di Chris Potter, che si conferma ancora una volta uno dei sassofonisti più interessanti della sua generazione, ricrea i tre quinti del gruppo dell’altrettanto riuscito “Fellini jazz”. Ma per chi nella musica cerca sempre nuove emozioni è sicuramente “Doorways” il disco da scegliere. (Danilo Di Termini)