Tra sperimentazione e tradizione (ma non solo della ‘sua’ Napoli) Maria Pia De Vito ha saputo costruire un percorso musicale personale e riconoscibile. Idealmente nel solco di cantanti come Betty Carter ("Mind the Gap" è un omaggio/parafrasi a due suoi pezzi "Making Dreams Come True" e "Sounds") e Sheila Jordan (a cui dedica il disco), con un trio stabile (Claudio Filippini, piano, Luca Bulgarelli, basso, Walter Paoli, batteria), al quale aggiunge Francesco Bearzatti, sax, Roberto Cecchetto, chitarra e Michele Rabbia, percussioni, la De Vito realizza un songbook globale (come già nel precedente “Sons of the Underground”) svariando tra Tim Buckley, Jimi Hendrix, Björk, Sidsel Endresen. Il tutto evocando a tratti la Joni Mitchell più sperimentatrice, per un album di valore assoluto. (Danilo Di Termini)
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