Sulla scena da più di trent’anni, praticamente con la medesima formazione (David Harrington e John Sherba, violino, Hank Dutt, viola e Jeffrey Zeigler, violoncello, l’unico membro non originale), il Kronos quartet ha mantenuto inalterata la capacità di stupire e attrarre con la sua musica, sia essa una rilettura di Bill Evans o Monk, un’opera di Terry Riley, una cover di Jimi Hendrix o Blind Willie Johnson. Per il nuovo album hanno rivolto lo sguardo a Oriente: brani che arrivano dalla Palestina (“Tashweesh” con l’elettronica dei Ramallah Underground), dal Libano (“Wa Habibi”), dall'India (“Raga Mishra Bhairavi: Alap”), dalla Serbia (con i ventuno minuti dell’epica “Hold Me Neighbour In This Storm”). Uno straordinario connubio fra tradizione e modernità, struggente e sublime. (Danilo Di Termini)
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