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Ma non aspettatevi atmosfere da kabaret fumoso ed espressionista: siamo invece in un Mahagonny capovolta dove può accadere di imbattersi in “Blue moon” (“Round about Weill II”), nella fugace citazione di “My funny Valentine” (“Tango ballade”) o nelle tanghesche “Divagazioni su ‘Youkali’”, preludio ad una “Cumparsita” che introduce un malinconico “Fra Martino campanaro”. Potrebbe uscirne un patchwork un po’ insensato se non ci fosse la maestria dei protagonisti a tirare lucidamente le fila di una musica senza confini in cui alla domanda del primo brano “Dov’è la città?”, non si può che rispondere “ovunque suonino Coscia e Trovesi”. (Danilo Di Termini)