Se nel precedente (felice) di “Back to east”, il rimando al trio senza pianoforte di Rollins era pressoché obbligato, con “Compass” il sassofonista californiano decide di andare oltre e raddoppia la sfida arruolando i contrabbassisti Larry Grenadier e Reuben Rogers e i batteristi Brian Blade e Greg Hutchinson. Anche nella musica proposta i confini si dilatano, oltrepassando i limiti cui Redman ci aveva abituato ed entrando in un territorio sempre più libero, post - Colemaniano più che ‘free’ (ma in “Round reuben” l’intro è brillantemente bop), con il coinvolgimento ora di alcuni, ora di tutti gli altri membri. Come in “Little Ditty” che inizia con un soprano prima sinuoso, poi violento e infine nuovamente placato. A quindici anni dal suo esordio discografico un’opera straordinaria. (Danilo Di Termini)
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