L’acronimo D.A.T.A. cela i nomi di quattro ottimi musicisti londinesi dediti alla ricerca nell’improvvisazione. Stiamo parlando di Andy McFarlane (violino), Alan Eason (chitarra),Tris Harris (sax tenore, piano, Fender Rhodes) e Dave Hayley (batteria). Il loro primo interessante lavoro per la Slam, etichetta dalla produzione mai banale ed improntata alla cosiddetta “musica creativa”, era intitolato Now Processing (2006), a testimonianza di un processo di lavorazione allora in corso teso all’affinamento dell’intesa e dell’ascolto reciproco. Oggi l’operazione sembra riuscita e terminata, perché il quartetto procede con padronanza e ingegno alla compressione e trasmissione delle informazioni: evidentemente i dati sono stati correttamente elaborati e sistematizzati. Ma, in realtà, le schegge soniche, i nervosi episodi timbrici, i frammenti sonori che si succedono fanno più pensare a incontrollabili bit impazziti che alla metodica funzionalità di un file zippato. E però, per fortuna, nell’era dell’individuo (e purtroppo non della comunità) la metafora dell’atomizzazione non può che scaturire da un profondo interplay e da un comune sentire: dall’unità alla molteplicità e ritorno. (Marco Maiocco)
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