Lo straordinario songbook di Cole Porter può essere affrontato in molti modi. All’ottavo album per la Blue Note la cantante e pianista di Chicago decide di farlo con una formazione ridotta (Neal Alger, chitarra, Michael Arnopol, basso, Eric Montzka o Nate Smith, batteria), arrangiando i brani in maniera sommessa, ma personale (vedi "In the still of the night"), ricreando in studio la fumosa atmosfera di un piccolo locale. Basterebbe per farne un disco da tenere a portata di lettore, se in cinque brani non si aggiungesse anche lo stupefacente sax alto di Chris Potter. A lui il compito di cullare "C'est magnifique" o di strappare il divino paragone con Charlie Parker nel break di "Just One of ThoseThings". E “Easy to love” oltre ad essere il brano d’apertura sembra anche un’ottima epigrafe. (Danilo Di Termini)
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