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Jazz Recensioni ANATROFOBIA - Brevi momenti di presenza (Wallace Records 2007)
 

ANATROFOBIA - Brevi momenti di presenza (Wallace Records 2007) Hot

Image A tre anni di distanza da Tesa Musica Marginale, il prossimo 12 ottobre uscirà per Wallace Records il sesto cd in studio di Anatrofobia, vulcanico terzetto piemontese d’avant rock/jazz e quant’altro. A dispetto del colpevole silenzio di molta stampa specializzata, il gruppo è da alcuni anni tra le realtà più interessanti e stimolanti dell’intero panorama musicale italiano e non solo. Il trio (Alessandro Cartolari al sax alto & live electronics, Luca Cartolari al fretless bass & live electronics, Andrea Biondello alle percussioni) si muove da sempre tra le maglie di quell’inestricabile reticolo di etichette confezionate, definizioni a tutti i costi, generi musicali contrapposti, costruito ad hoc per la gioia degli scaffali della grande distribuzione. Le “anatre”, spiegano i fratelli Cartolari, sono un progetto musicale nato nel 1990 con l’intenzione di creare una musica di estrazione popolare, fatta di scrittura e improvvisazione, acustica ed elettronica, spontaneità e premeditazione. Insomma, aggiungiamo noi, qualcosa in grado di catturare la pulsante energia del rock, l’improvvisazione jazzistica e la strenua razionalizzazione compositiva (anche in ambito aleatorio) di stampo eurocolto. King Krimson e Oliver Lake, Ash Ra Temple e Ligeti, John Cage e Fred Frith, rock e post-rock, avanzate tecnologie e sonorità primordiali. Tutto è sotto i nostri occhi da qualche tempo, ma pochi sembrano essersene accorti.

 

Registrato in due sessioni, il 27-28 dicembre 2006 e il 7-8 aprile 2007, Brevi momenti di presenza è stato interamente realizzato in presa diretta. Il lavoro si articola per comodità in 14 tracce, ma effettivamente è pensato come un unico flusso sonoro, perché, in sostanza, costituisce la definitiva messa a punto dello spettacolo che Anatrofobia ha via via costruito, completato ed eseguito nelle varie esibizioni live tra l'autunno 2006 e la primavera 2007. Complice l’assenza della sferragliante istintiva chitarra di Roberto Sassi e dell’aereo fagotto di Alessio Pisani, l’originale stampo jazz-rock di Tesa Musica Marginale è stato in parte abbandonato in favore di un suono più radicalmente personale. Questa volta, infatti, non ci sono ospiti: Anatrofobia ritorna al trio originale. Il gruppo perde in esplosiva saturazione sonica e guadagna in rarefazione, essenzialità e organicità strutturale. Il disco presenta la classica struttura ad anello: una prima ed un ultima parte in cui è predominante l’uso del live-electronics, e una sezione centrale dedicata ad un ormai noto tratto stilistico di Anatrofobia, “un free-jazz umorale e di pancia in cui si innestano brevi moduli ritmici”. “Un lavoro in cui la ricerca musicale si combina a quella tecnologica: ogni brano fa uso di programmi realizzati appositamente con strumenti open-source quali cSound e Python”. “Brevi momenti di presenza è un evento in cui percussioni autocostruite, strumenti elettro-acustici, elaborazione digitale in tempo reale-del suono” creano una musica misteriosa, esoterica, ricca di suspence e tensione, vicina tanto alla computer music, quanto all'improvvisazione radicale di tradizione europea e al jazz più sfrenatamente espressivo e incontrollato. Un necessario nuovo commento sonoro al’artificioso, siderale vuoto dei tempi che corrono, alle nostre evanescenze, a quelle di chi ci rappresenta e ai residui brevi momenti di lucidità. (Marco Maiocco)

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