La scelta di omaggiare le grandi interpreti jazz del passato (“Before me” appunto) con la produzione di Tommy Lipuma, uno che in carriera ha ‘glassato’ ogni genere di materia musicale, non era certo priva di rischi per la sessantatreenne cantante di Atlanta il cui primo successo risale al 1961 con "Every Beat of My Heart". Invece canzone dopo canzone, ascolto dopo ascolto, una delle grandi lady del rhythm & blues dimostra di essere una straordinaria interprete anche fuori dai suoi confini abituali. Intendiamoci: la Knight, non ha la tensione drammatica della Holiday, né la vitale malinconia della Washington, tanto meno la tecnica della Vaughan o l’inarrivabile eleganza della Fitzgerald; ma scegliendo la strada della rilettura personale e con l’apporto della Clayton/Hamilton Jazz Orchestra (la stessa dell’ultimo disco di Diana Krall) e di un gruppo di solisti di assoluto valore (Chris Botti, Roy Hargrove, Joe Sample, David "Fathead" Newman, un sempre più convincente Russell Malone alla chitarra che illumina "God bless the child“), vince la sua scommessa entrando di diritto nell’olimpo delle grandi interpreti della musica black. (Danilo Di Termini){mos_sb_discuss:11}