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Con “Soft Black Stars” la band giunge all’ennesima, e forse più significativa, svolta artistica: le suggestioni gotiche degli inizi e le chitarre sferzanti lasciano il posto al pianoforte di Maja Eliott, accompagnato da pochissimi altri strumenti lievemente percepibili all’ascolto, su cui David Tibet , con una voce quasi recitata , canta le proprie personalissime emozioni, visioni, sensazioni, in un’atmosfera magica e minimalista. La descrizione degli amori agognati, contrastati e perduti nei brani “Larkspur And Lazarus”, “It Is Time, Only Time”, “The Signs In The Stars”, “Whilst The Night Rejocies Profound And Still” e “A Gothic Love Song” è degna del miglior cantautorato.Un album da ascoltare comodamente, sotto una luce sulfurea, per poter riuscire a cogliere l’essenza di questo meraviglioso viaggio emotivo, in cui la musica scritta da Micheal Cashmore si sposa perfettamente con la struggente interpretazione di Tibet, in un binomio voce e pianoforte raramente così riuscito. Semplicemente: indispensabile. (Andrea Tassistro)