CLAUDIO LOLLI – IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI - Ho visto anche degli zingari felici (Storie di note 2003)
È accaduto, in tempi recenti, che un intero album sia stato rivisitato, canzone dopo canzone, da artisti che volevano rendergli omaggio. A volte è invece capitato che un solista o un gruppo abbiano rivisto in chiave nuova brani sparsi del proprio repertorio. Più raro il caso di qualcuno che abbia reinciso un proprio album dall’inizio alla fine. Lo ha fatto il cantautore bolognese Claudio Lolli con “Ho visto anche degli zingari felici”. Ispirandosi per il titolo a un film di Emir Kusturica, Lolli concepì nel 1976 un lavoro a tema che si distaccava per suoni e capacità propositiva dalle plumbee visioni dei tre album precedenti. Al centro di tutto sta la piazza, che è poi Piazza Maggiore a Bologna, luogo principe dei momenti d’incontro (“Primo Maggio di festa”), delle discussioni (“Anna di Francia”) e della rabbia (“Piazza bella piazza”, dove viene descritto il funerale delle vittime dell’attentato al treno Italicus).
Erano quelli anni di infinite discussioni e profonde tensioni che “Ho visto anche degli zingari felici” seppe fotografare con grande nitidezza e pochi slogan. Oltre un quarto di secolo dopo, Claudio Lolli ha incontrato un collettivo di musicisti calabresi da tempo trapiantati a Bologna, Il Parto delle Nuvole Pesanti: suoni etnici, notevole impatto live e grande attenzione alle cose del mondo. Nasce l’idea di rifare insieme quel disco che aveva davvero segnato un’epoca. E questo proprio mentre le piazze cominciano a riempirsi di una nuova generazione di giovani. I nuovi “zingari felici” vengono registrati dal vivo e pubblicati in questi giorni. Impossibile dire se sia migliore questa o quella stesura. Di sicuro l’emozione resta la stessa. (Antonio Vivaldi)
