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Il secondo “For How Much Longer Do We Tolerate Mass Murder?” è considerato meno importante, meno epocale, eppure, riascoltato a distanza di tempo, riesce a essere altrettanto incisivo. E poi consegna alla storia una copertina straordinaria: collage di foschi titoli di giornale e l’immagine tenera e straziante di due bambini nudi che si baciano. Rispetto a “Y” la forma sonora è meno “lavica” e più strutturata secondo modalità che viaggiano fra Ornette Coleman, il funk e un’enfasi recitativa che ricorda i Last Poets (di cui, non a caso, viene ripresa “One Out Of Many”). In “Feed The Hungry”, uno dei momenti più intensi, si ascolta Stewart parlare dei minatori della Bolivia ed è triste pensare che per quei minatori poco è cambiato da allora a oggi e che la Bolivia resta uno dei paesi più poveri del mondo. Passaggio altrettanto significativo è “There Are No Spectators” e qui il tempo trascorso propone una constatazione ancor più amara: purtroppo siamo ormai diventati tutti spettatori. (Antonio Vivaldi)