![Image Image](http://www.d3sign.it/dc/images/stories/CD/thumb_traffic.jpg)
In sala d’incisione, l’idea dell’album solistico decade e John Barleycorn diventa uno degli album più geniali e apprezzati dei Traffic. I tre musicisti ritrovano l’armonia e realizzano un lavoro che sancisce la loro piena maturità artistica. Nulla è lasciato al caso; i sei brani dell’album sono altrettanti esempi di stile e creatività. La solenne e bellissima title-track si rifà ad un’antica canzone popolare britannica ispirata alla figura leggendaria e malandrina di John Barlrycorn. Ma i Traffic passano con invidiabile naturalezza dalle sonorità folk alle suggestioni funky-jazz di Freedom Rider e Stranger To Himself e alla contagiosa euforia di Glad, uno brani semi-strumentali più trascinanti dell’epoca. Chris Wood riempie l’atmosfera di sinuosa leggerezza con sax e flauti traversi, Jim Capaldi infonde energia grazie alla sua sapiente padronanza della sezione ritmica. La voce di Stevie Winwood, inconfondibile e multiforme, dà un’ulteriore tocco di classe all’intero album. (Ida Tiberio)