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I nostri preferiti Rock WILLY DEVILLE - Live (Fnac 1993)
 

WILLY DEVILLE - Live (Fnac 1993) Hot

ImageCresciuto ascoltando Bob Dylan, Rolling Stones e Jimi Hendrix, William Borsay da Stamford, Connecticut, dopo i primi concerti nel tempio del punk newyorchese, il CBGB’s, alla guida del gruppo Mink DeVille, nel 1977 pubblica il suo primo lp, "Cabretta", prodotto da Jack Nitzsche e Phil Spector, in cui convivono il rock’n’roll bianco e l’anima nera della Stax. Quando nel 1983, con “Where Angels Fear to Tread”, arriva anche il condimento in salsa tex-mex di "Demasiado Corazon", cui seguirà nel 1990 il tuffo a New Orleans di “Victory Mixture”, registrato insieme a Dr. John e Allen Toussaint, Willy DeVille (il nome che ha adottato dal 1987), ha finalmente concluso la ricerca del terreno nel quale affondare le radici della sua musica. Così, nel 1993, dopo otto dischi, arriva il “Live”registrato tra il Greenwich Village e l’Olympia di Parigi, insieme ad una band con tanto di cori e fiati. Nell'album convivono i Velvet Underground e i Drifters di Ben E. King (in “Spanish stroll”, ma c’è anche una cover di “Stand by me”), l'amato Hendrix con la versione 'mariachi' di "Hey Joe", i favolosi Fifties con "Heart and soul" e “Lilly's Daddy's Cadillac”. E quando in "Heaven stood still" decide di graffiare il cuore con la sua voce sgraziata e struggente, si fa accompagnare da violino e pianoforte, per una ballad in puro stile Tom Waits. Entusiasmante e commovente, come solo pochi rocker riescono ad essere. (Danilo Di Termini)

 

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