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C’è, però, qualcosa che distingue Cheap Thrills dall’ampia produzione discografica californiana dell’epoca. La differenza va ricercata nella personalità tormentata di Janis Joplin, cantante e figura centrale della band. La giovane artista texana non sa infondere armonia o vibrazioni positive. Non coglie l’energia carica di vitalità e ottimismo che la circonda. Nella sua voce sgraziata, ruvida e tesa c’è un enorme carico di tristezza, una vena blues, nel senso più letterale e impietoso del termine, che non la abbandona mai. Janis Joplin fa a brandelli la gershwiniana Summertime per poi ricostruirla secondo la sua sensibilità ferita, aggredisce le note di Piece Of My Heart e I Need A Man To Love con cupa disperazione, se appropria sfoderando una consapevolezza rabbiosa e amara. Anche Ball And Chain di Big Mama Thorton, nelle sue mani assume una forza tragica e dirompente. Figura fragile e piena di insicurezze, Janis Joplin offre il meglio di sé in quest’album destinato ad aprirle le porte di un successo vissuto con profondo disagio. Neanche il tempo di adeguarsi alla notorietà e una morte repentina la porterà via a ventisette anni. Trovandola sola e indifesa, come sempre. (Ida Tiberio)