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I nostri preferiti Rock RANDY NEWMAN - 12 Songs (Reprise 1970)
 

RANDY NEWMAN - 12 Songs (Reprise 1970) Hot

ImageNonostante abbia firmato con “You can leave your hat on” una delle canzoni più famose della storia della musica da film (perlomeno in Italia), Randy Newman non ha mai goduto di grande popolarità del nostro paese. Sarà la tipologia del musicista/intrattenitore che da in Italia non ha mai attecchito, sarà l’importanza di testi sempre in bilico tra ironia, sarcasmo e poesia, fatto sta che il suo nome non ha mai raggiunto la fama che meriterebbe. Lo conferma una biografia artistica che lo inscrive di diritto nella tradizione dei grandi songwriter americani, da Gerswhin a Cole Porter, con canzoni che sono state eseguite da artisti come Alan Price, Judy Collins, Etta James, Nina Simone, Neil Diamond, The Walkabouts. “12 Songs” è il suo secondo album, un disco che fin dalla semplicità del titolo riflette la scelta di un ritorno - rispetto all’esordio di due anni prima - alle radici del rock, con un grande spazio riservato al pianoforte e la partecipazione di Gene Parsons e Clarence White dei Byrds e Ry Cooder alla chitarra bottleneck. Le canzoni, dodici ovviamente, tutte scritte da Newman ad eccezione di “Underneath The Harlem Moon” – un brano portato al successo nel 1932 dall’orchestra di Don Redman, qui compresso in una malinconica versione di due minuti - sono piccoli schizzi, abbozzi di un’umanità osservata dalla finestra di un hotel. "Mama Told Me Not To Come" diventerà un hit nella versione dei Three Dog Night mentre “Old Kentucky home” sarà ripresa l’anno dopo nell’esordio discografico dello stesso Cooder. Blues, ballate e canzoni, da tenere sempre a portata d’ascolto. (Danilo Di Termini)
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