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I nostri preferiti Rock HIGH TIDE - Sea Shanties (Liberty 1969)
 

HIGH TIDE - Sea Shanties (Liberty 1969) Hot

ImageAraba fenice dei collezionisti di tutto il mondo (le copie originali venivano trattate a 650 sterline) le "Canzoni marinare" vedono la luce quasi 40 anni orsono, nel 1969. "L'Alta Marea" nasce dall'incontro tra l'originale vocalist e chitarrista Tony Hill con il talentuoso violinista Simon House affiancati da una grintosa sezione ritmica: il bassista Peter Pauli ed il batterista Roger Hadden. Il lungimirante produttore Denny Gerrard li mette sotto contratto per la Liberty ed ecco "Sea Shanties". Un disco concept le cui tematiche sono l'orrore e le ataviche paure dell'uomo per il mare e per le mostruosità che nasconde nei suoi abissi. I sei pezzi narrano la triste odissea di un veliero in nevigazione in alto mare (raffigurato nel disegno a colori all'interno della copertina) circondato e aggredito da mostruose creature marine in uno scenario apocalittico, ben descritto nella stupenda copertina bianco-nero di Paul Whitehead. Dall'iniziale "Futulist's lament" a "Death warmed up" e "Pushed but not forgotten" sulla prima facciata a "Walking down their outlook" seguita da "Missing out" e da "Nowhere" sulla seconda, non vi sono cadute di tono: il disco è dominato dalla voce cavernosa di un Tony Hill in stato di grazia mentre le sue invenzioni alla chitarra, di grande classe, si intrecciano con le prodigiose evoluzioni del violino di Simon House. Un disco prodigioso, classificabile nel filone più "heavy" del progressive rock, oggi ingiustamente caduto nell'oblio che meriterebbe ampiamente di essere riscoperto e rivalutato. (Nanni Iguera)

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