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Un esempio di quella tendenza è “Mad dogs & englishmen”, arrivato dopo soli due dischi in studio del cantante inglese e registrato al Fillmore east di New York nel marzo del 1970 all’inizio di un tour che avrebbe quasi annichilito fisicamente Cocker. Con lui i suoi mentori musicali, i tastieristi Leon Russell e Chris Stainton ed una band con cinque batteristi e percussionisti, chitarra, basso, tromba, sax e dieci coristi tra cui Rita Coolidge, sensuale interprete di “Superstar”. Il repertorio è una sorta di summa musicale di quegli anni: “Honky tonk women” degli Stones, il soul e il funky di Otis Redding e Isaac Hayes, “Girl from the north country” di Dylan, una straordinaria versione di “She came in thru the bathroom window” dei Beatles (che qualcuno ricorderà sigla di apertura di “A come avventura” nella Tv dei ragazzi di quegli anni) e le due canzoni con cui si era imposto Cocker, “The letter” e “Delta lady”. A rendere uniforme questa miscela apparentemente eterogenea gli arrangiamenti del duo Russell e Stainton e l’urlo roco e graffiante di un cantante che non sarebbe mai più ritornato a quei livelli: ma “Mad dogs & englishmen” è sufficiente a consegnarlo per sempre alla storia del rock. (Danilo Di Termini)